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E’ scontro tra la Curva Nord Milano, il gruppo ultras dell’Inter, e il club nerazzurro. Alla base delle frizioni, il trattamento denunciato dalla tifoseria organizzata in chiave biglietti per la finale di Champions di Istanbul, che potrebbe anche avere ripercussioni sull’altra finale, quella di stasera in Coppa Italia contro la Fiorentina, nella quale potrebbe addirittura essere attuato uno sciopero del tifo qualora non si trovasse un accordo per il 10 giugno.
A raccontare la vicenda è la stessa Curva Nord Milano in un comunicato apparso sulla pagina Facebook L’Urlo della Nord: “Dopo una totale rifondazione a seguito dei drammatici eventi che han colpito la curva a fine anno passato, stiamo compiendo con grande fatica un percorso per meritarci il rispetto del popolo interista e dalla società stessa. A Roma oltre 60 volontari (come sempre a spese della Nord) stanno allestendo l’ennesimo spettacolo coreografico che – siam certi – ancora una volta colpirà il cuore di ogni tifoso interista. Questo bellissimo stato di cose e quello che riteniamo un proficuo e reciproco rapporto di stima con la società rischia però di venir compromesso da quella che ci appare una gestione quantomeno discutibile nell’organizzazione della trasferta in Turchia. Con la speranza che si trovi presto una soluzione che possa accontentare tutti, ci troviamo a dover denunciare una profonda penalizzazione dei frequentatori dell’anima del tifo nerazzurro che, ad oggi, ci impedirebbe di dar sostegno vocale e coreografico in occasione della finale di Istanbul. Non è pensabile che il tifo organizzato debba mettersi in coda con le centinaia di migliaia di interisti che da tutto il mondo hanno desiderio di assistere ad un incontro unicamente in virtù dell’importanza che ricopre. Interisti come noi di certo ma che per lo più durante l’anno non hanno sicuramente compiuto mai alcun sacrificio per esser costantemente presenti ne in casa ne in trasferta. Come Curva Nord non accetteremo passivamente di vederci relegati a spettatori di altri interisti (che non potranno certo avere le competenze e le capacità per sostituirci nella guida del tifo) senza prendere una decisa posizione già a partire dall’incontro di domani qualora non ottenessimo rassicurazioni. Ci aspettiamo da una società che non si fa – giustamente – scrupolo di impiegare i nostri cori e le nostre coreografie per trasmettere a tutti gli interisti il più profondo senso di appartenenza alla famiglia nerazzurra, che sappia intervenire a difesa di chi quei cori e quelle coreografie le crea e le studia nei minimi particolari per testimoniare un amore che in questo momento si sente tradito”.
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