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Ancora Coman, come nella finale del 2020. Ancora Donnarumma, come nella scorsa stagione contro il Real Madrid. La rete dell’attaccante del Bayern Monaco, con la complicità dell’azzurro, regala la vittoria per 1-0 ai tedeschi e condanna il Psg nell’andata degli ottavi di finale di Champions League al Parco dei Principi. Galtier recupera Messi e Verratti, ma non Mbappè, fermo in panchina senza aver svolto il riscaldamento. Riflettori puntati sull’apparizione dal 1′ di Zaïre-Emery che a soli 16 anni e 343 giorni diventa il più giovane esordiente in una gara a eliminazione diretta di Champions League. Anche Nagelsmann rinuncia (per cautela) a Muller dall’inizio, con Choupo Moting che parte titolare. Più fisico e centimetri, ma anche più prevedibilità per i movimenti offensivi dei bavaresi che nei ritmi bassi di avvio hanno il dominio territoriale, con pochi varchi a disposizione. Eppure è l’attaccante tedesco naturalizzato camerunese il più vivace dei primi minuti. Senza Mbappè e la profondità del francese, il Psg fatica a costruire gioco. La fantasia di Messi non basta e Neymar è isolato nel reparto. Per il primo vero squillo della partita bisogna aspettare il 42′: Sergio Ramos respinge, Kimmich scarica il destro potente angolato, Donnarumma è attento ed è bravo a bloccarla. Il primo assist della gara del Psg lo offre De Ligt che carica da dietro Messi e regala una punizione da buona posizione: la Pulce si incarica del tiro, ma calcia sulla barriera. Nel complesso però il primo tempo racconta di un dominio di Goretzka e Kimmich su Verratti e il 16enne francese.
Ad inizio ripresa entrambi gli allentori provano a mescolare le carte. E c’è una bocciatura per due ex Inter. Dentro Kimpembe per Hakimi. Fuori Cancelo, dentro Davies. A mettere lo zampino sul primo gol però sono i soliti noti. La firma è di Kingsley Coman, autore del gol decisivo nella finale del 2020. Ma gran parte del gol è responsabilità di Donnarumma che si fa passare sotto il corpo il tiro velenoso ma tutt’altro che imprendibile dell’esterno ex Juventus. Il portierone azzurro si fa perdonare parzialmente pochi minuti dopo con un grande intervento sul colpo di testa a botta sicura di De Ligt. Galtier capisce il momento e corre ai ripari: fuori Zaire Emery, dentro Fabian Ruiz. Ma soprattutto fuori Soler e dentro Kylian Mbappè, che non è al meglio e si vede. Ma la versione al 50% basta per un lampo che per poco non è decisivo: progressione sulla sinistra e tiro su Sommer in uscita. Poi Neymar ci prova, ma il suo tiro è respinto. E sul tap in il Kylian mondiale è in fuorigioco. Come è in fuorigioco Nuno Mendes nell’azione che porta all’illusorio 1-1 firmato Mbappè all’82’. Un minuto dopo ancora grande azione di Mendes: sfonda sulla sinistra e scarica per Messi che a botta sicura calcia, ma trova la deviazione decisiva di Pavard, che nel finale viene espulso per doppio giallo dopo un fallo su Messi. Alla fine a sorridere sono i tedeschi. E per Galtier si apre una settimana di critiche. L’8 marzo il confronto decisivo. Vale una stagione, ma forse un intero progetto tecnico.
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