Champions League

Che Bayern sarà all’Olimpico? A Leverkusen ferito e umiliato, Tuchel deve salvare la panchina

Thomas Tuchel
Thomas Tuchel, Bayern Monaco - Foto Frank Hoermann-Svenn Simon /IPA Sport

Più che la sconfitta in sé, a far arrabbiare – e non poco – i tifosi del Bayern Monaco dopo il 3-0 subìto contro il Bayer Leverkusen è stata l’analisi di Thomas Tuchel. “Non è stata una partita da 3-0” e ancora “Giocherei ancora con questa formazione”, sono le frasi che hanno portato l’allenatore al centro delle critiche dell’opinione pubblica, tant’è che l’editorialista di Bild, Matthias Brügelmann ha aperto così il suo commento: “La domanda rivolta a Tuchel deve essere lecita: ha davvero visto la stessa partita come milioni di tifosi di calcio in tutto il mondo?”. Se ci aggiungi lo sfogo durissimo di Thomas Muller (“Ci mancano gli attributi”), ecco che il quadro che viene fuori nel giorno dell’andata degli ottavi di finale contro la Lazio è quello di un Bayern ferito, in cerca di un’identità smarrita e con uno spogliatoio tutt’altro che compatto come era in passato.

Tre anni dopo l’ultimo precedente – sempre agli ottavi, ma con 63.000 persone in più sugli spalti senza lockdown – le due squadre hanno cambiato volto. La Lazio sotto la guida di Maurizio Sarri ha abbandonato la difesa a 3 di marca Inzaghi per sposare il 4-3-3. Il Bayern nell’ultimo scontro diretto contro il Bayer ha fatto la scelta opposta. Tuchel ha messo da parte lo storico 4-2-3-1, il modulo che ha accompagnato gli undici campionati vinti consecutivi, inclusi due triplete, per schierare un 3-4-2-1. Una scelta che ha fatto discutere e che è apparsa come un segno di debolezza imperdonabile, un voto di sfiducia alla squadra. Di certo è una notizia: il colosso Bayern costretto a snaturarsi davanti al Leverkusen non è un qualcosa a cui si è abituati.

A Roma, contro la Lazio, però si rivedrà il 4-2-3-1, nonostante le assenze tutt’altro che indifferenti. Coman, Gnabry, Laimer e Davies sono gli indisponibili di lusso in casa Bayern. Kimmich e Upamecano sono rientrati tra i disponibili, proprio come Kim, reduce dalla Coppa d’Asia. In difesa spazio proprio ai rientranti, mentre De Ligt – i cui presunti malumori rappresentano l’ennesimo caso interno – si accomoderà in panchina. Mazraoui e Guerreiro completeranno la difesa, mentre Goretzka e Kimmich sono i leader del centrocampo. Davanti spazio a Sané, Müller, Musiala, alle spalle di Harry Kane. Nessun giocatore è stato coinvolto in più gol dell’inglese in questa Champions League. L’ex Tottenham ha segnato quattro gol e servito tre assist, come Bukayo Saka, Galeno e Jude Bellingham.

Nel momento più delicato, sono i numeri l’unico appiglio per un Bayern disorientato e a caccia di certezze. Nelle ultime 11 stagioni, i campioni tedeschi non hanno mai perso l’andata degli ottavi di finale, raggiungendo i quarti in 11 delle ultime 12 partecipazioni in Champions League. Il Bayern è inoltre imbattuto da 12 partite di Champions League contro squadre di Serie A. La sintesi l’ha offerta Maurizio Sarri in conferenza stampa: “Lo dico per esperienza: quando preparai una partita col Real Madrid, vidi le partite di campionato e poi in Champions si presentò tutt’altra squadra. Questi club non sbagliano le gare di Champions, quindi mi aspetto la versione più forte”. Tuchel si affida al dna europeo del suo club per salvare la panchina. Un passo falso nell’Olimpico laziale rischierebbe di spianare la strada verso il secondo esonero (dopo Nagelsmann) in meno di un anno in un club che dopo l’era Guardiola non riesce a completare più un progetto triennale.

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