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Venticinque e quaranta. Sono le posizioni nel ranking Uefa di Inter e Milan che hanno bisogno di una scossa immediata per continuare a sperare negli ottavi di finale di Champions League. Il Porto è l’ultima spiaggia per il Milan, lo Sheriff è invece l’occasione per chiudere i giochi o per comprometterli definitivamente. Ad unire i destini di Inzaghi e Pioli c’è il derby di domenica, che impone ad entrambi di schierare l’undici migliore nell’infrasettimanale europeo.
“Crocevia finale, noi ci crediamo“, dice Stefano Pioli che guida una squadra con l’autostima a mille dopo la vittoria pesante di Roma sui giallorossi. Dubbio Giroud o Ibrahimovic, che all’Olimpico ha trovato il gol numero 400 nei campionati nazionali e spera di togliere a Totti il record di marcatore più anziano nella storia della massima competizione europea per club. L’ultimo posto del girone al giro di boa è una macchia da cancellare per un club con sette Champions in bacheca ma occhio al Porto, ancora imbattuta in Primeira Liga e in testa a 26 punti con lo Sporting nel campionato nazionale. Vincere vuol dire prenotare due appuntamenti di fuoco a San Siro (contro il Liverpool) e al Wanda Metropolitano contro l’Atletico Madrid. Perdere significa abbandonare non solo ogni velleità Champions, ma anche vedere scivolare via il terzo posto e l’Europa League.
Nonostante la sconfitta per 3-1 in casa dell’Inter nella passata giornata, lo Sheriff è ancora al comando del Gruppo C grazie alla sorprendente vittoria sul Real Madrid che continua a impattare su ogni pronostico. L’Inter deve vincere, per evitare sgradite sorprese. Gli ottavi di finale mancano dalla stagione 2011-12, dieci anni troppo lunghi per i campioni d’Italia in carica. Torna Lautaro Martinez dopo il riposo in campionato, pronta la coppia con Dzeko mentre Correa, reduce dalla doppietta e la botta di fiducia con l’Udinese, è pronto a gara in corso. La trasferta è difficile, in un territorio non riconosciuto, tra distanza e scomodità: insomma, la peggiore in una settimana pesante. Poi sarà derby, che come il turno europeo può dare una svolta in un senso o nell’altro alla stagione di entrambe. Ma se è vero che vincere aiuta a vincere, questo è il momento.
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