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E’ tempo di Rinascimento in Europa, forse, per un’Italia che troppo a lungo aveva manifestato i sintomi di una crisi di mezzo a cavallo tra un passato di gloriose vittorie dalle parti di Milano e un futuro ancora incerto per il nostro calcio. La due giorni del secondo matchday di Champions League certifica l’ottimo stato di salute delle italiane quando a risuonare è quella musichetta che tutti conoscono e che riporta alla mente bei ricordi e rimpianti più o meno lontani.
POKER EUROPEO – Quattro vittorie su quattro, non succedeva da tredici anni (nel frattempo a partecipare, per diversi anni, erano state due o nella migliore delle ipotesi tre squadre del Bel Paese), quando Juventus, Inter, Milan e Udinese portarono a casa il poker contro avversarie non di certo trascendentali, come del resto quelle dei bianconeri e della Roma in questo turno. Poca cosa lo Young Boys, ancor meno probante il Viktoria Plzen per i giallorossi: due vittorie forse già scritte, anche se in Champions è sempre impossibile dare qualcosa per scontato – citofonare Real Madrid per maggiori informazioni – o già acquisito.
DA ANNI A MINUTI – Ben diversa la serata del mercoledì, in cui sono arrivate le due soddisfazioni meno attese per i colori azzurri. L’Inter è ormai specialista delle rimonte europee, e dopo la splendida serata contro il Tottenham, si regala un’altra notte dalle stalle alle stelle passando sotto a Eindhoven e risalendo la china grazie alle reti di Nainggolan e Icardi. Poco male se gli arbitri danno una piccola mano ai nerazzurri – da annullare il primo gol e forse per Handanovic il destino dopo il mani fuori area era quello di tornare anzitempo negli spogliatoi -, ciò che riempie d’orgoglio Spalletti e un po’ tutti gli italiani è la forza di volontà di una squadra che per giocare queste partite ha dovuto aspettare sei lunghi anni e per capovolgere situazioni sfavorevoli necessita di pochi minuti.
LORENZO IL MAGNIFICO – Match del genere li gioca ormai da diverse stagioni il Napoli, che mai come oggi era con le spalle al muro e che ha dimostrato invece di aver captato di già l’attitudine vincente in Europa di uno come Ancelotti. A regalare i tre punti (meritatissimi) agli azzurri ci pensa il simbolo di quel rinascimento italiano, di nome e di fatto: Lorenzo Insigne, per amici, tifosi e avversari Il Magnifico, è il condottiero non solo del Napoli ma dell’intero calcio italiano che vuole provare a riemergere.
IL SORPASSO – E lo fa a partire dal ranking Uefa, dove il Bel Paese balza al secondo posto. La Spagna è irraggiungibile, l’Inghilterra è stata appena scavalcata e Napoli-Liverpool 1-0 suona tanto, col senno di poi, come un manifesto programmatico che lascia ben sperare.