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Dopo i test nell’ultima Coppa d’Arabia, al Mondiale per club e nella Supercoppa Europea, il fuorigioco semi-automatico è pronto a fare il suo debutto anche in Champions League, con la fase a gironi che prenderà il via domani, martedì 6 settembre. A spiegarne l’introduzione è Roberto Rosetti, presidente della Commissione Arbitri dell’Uefa, descrivendolo come uno strumento in grado di “migliorare il corso della partita e la coerenza nelle decisioni arbitrali”. Il fuorigioco semi-automatico permetterà di stabilire in ogni momento la posizione dei giocatori e del pallone, grazie a telecamere poste sotto il tetto degli stadi, in grado di tracciare fino a 29 punti di visione diversi per giocatore. Un sensore presente al centro del pallone invierà poi i dati alla camera di visione per determinare quando viene giocato, con una precisione umanamente irraggiungibile e consentendo di avvisare automaticamente i video-arbitri se l’attaccante è effettivamente in posizione di fuorigioco. La decisione finale, comunque, spetterà all’arbitro, sia perché la stessa regola del fuorigioco vieta di automatizzarne l’applicazione, sia perché resterà comunque da valutare se un avversario sia stato in grado di rimettere in gioco intenzionalmente il pallone.
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