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Tre è il numero scritto nelle stelle sopra il cielo di Kiev: tre come le Champions League consecutive vinte dal Real Madrid, tre come quelle conquistate dopo la “Decima” che sembrava un tabù, tre come le reti rifilate al Liverpool nella finale: un 3-1 incredibile, con due orrori di Karius inframmezzati dalla rovesciata da sogno di Bale, l’uomo che ha cambiato la partita pochi minuti dopo essere entrato in campo sull’1-1. Cocente delusione per gli inglesi, privi da metà del primo tempo del leader Salah e sicuramente meno avvezzi a certi palcoscenici.
L’avvio del Liverpool è furente: gli uomini di Klopp partono a marce altissime rinchiudendo nella propria metà campo il Real Madrid e frustrando le qualità nel palleggio. Seppur senza grossi rischi per la porta di Navas, gli attacchi del tridente Mané-Firmino-Salah mettono in apprensione a più riprese la retroguardia degli spagnoli. La prima palla-gol, tuttavia, capita sui piedi di Ronaldo che però calcia alto. Il primo episodio che spacca la partita è però l’infortunio di Salah: a metà del primo tempo l’egiziano abbandona il rettangolo di gioco in lacrime per un problema alla spalla dopo una trattenuta di Ramos. Klopp rimane senza il suo capocannoniere ed inserisce Lallana, poco dopo è Zidane a dover consolare il pianto di Carvajal per un problema muscolare, rilevato da Nacho. Il Real cresce e chiude in attacco, il primo tempo si chiude comunque sullo 0-0: la quiete prima della tempesta.
Succede praticamente di tutto nel primo quarto d’ora della ripresa. A sbloccare la partita è un clamoroso svarione di Karius: il portiere dei Reds, palla in mano, rinvia maldestramente sul piede di Benzema e il pallone si infila incredibilmente in rete. Nel momento di massima difficoltà, però, gli inglesi non si disuniscono e anzi trovano immediatamente il pareggio: sugli sviluppi di un corner Lovren svetta di testa e Mané infila col tap-in. Klopp esulta, Zidane pensa alla contromossa ed inserisce il grande escluso Bale al posto di Isco. Passano appena due minuti e il NSC Olimpiyskiy Stadium di Kiev è ai piedi del gallese: una rovesciata pazzesca, forse ancor più bella di quella di Ronaldo con la Juve, riporta avanti il Real al 63′. Le speranze degli inglesi sbattono sul palo colpito da Mané, poi un nuovo pastrocchio di Karius che non trattiene il tiro dalla distanza ancora una volta di Bale: 3-1 e a Kiev cala il sipario con la tentata invasione di campo a pochi secondi dal triplice fischio. La festa è ancora una volta del Real Madrid.