La Juventus pareggia a reti bianche con il Barcellona e rimanda il verdetto qualificazione alla prossima ed ultima giornata. All’Allianz Stadium, tra bianconeri e azulgrana, il primo tempo è guardingo da entrambe le parti: la Juventus prova ad accelerare con le folate di Dybala e Douglas Costa, il Barcellona si rende pericoloso soltanto da calcio piazzato, colpendo un legno. Nella ripresa gli ospiti aumentano i giri del motore e Valverde decide di buttare dentro Messi, a sorpresa tenuto inizialmente in panchina. L’argentino però non riesce a spaccare la partita: il Barcellona domina territorialmente la ripresa, ma non riesce mai ad impegnare seriamente Buffon. Il risultato resta inchiodato sullo 0-0 fino alla fine: il Barcellona consolida il primato, la Juventus resta al secondo posto ma con lo Sporting (vittorioso con l’Olympiakos) che rincorre a -1. Ecco le pagelle della serata bianconera.
Juventus (3-4-2-1):
Buffon 6
Sempre concentrato ma, malgrado il tanto possesso palla azulgrana, poco impegnato.
Rugani 6
La rapidità dei punteros spagnoli è impressionante, ma il centrale classe ’94 risponde presente e tiene botta anche grazie alla compattezza dell’intero reparto difensivo.
Benatia 7
Contrasta Suarez con le unghie e con i denti e, quando serve, si alza tatticamente ed arriva ad anticipare anche Paulinho. I palloni tagliati in area sono tutti i suoi. Prestazione monumentale nel cuore della difesa bianconera.
Barzagli 6
Fatica a star dietro ad Iniesta, ma con la sua presenza costringe sempre lo spagnolo ad affrettare la giocata. Commette qualche errore, rischiando troppo in qualche occasione, in fase di impostazione.
Alex Sandro 5.5
La gara dell’ex Porto è una gara fisica, tutta corsa e sportellate: il portoghese non si tira mai indietro, ma soffre negli uno contro uno e non appare il solito gladiatore sulla corsia mancina.
Khedira 5.5
Non può buttarsi in avanti liberamente come nel 4-2-3-1 e l’abilità palla al piede non rientra tra le sue caratteristiche principali. Il tedesco fatica nel trovare la sua dimensione in campo, anche se con corsa e spirito di sacrificio maschera le lacune e le difficoltà della sua serata.
Pjanic 5.5
Tenta di far circolare il pallone, non senza difficoltà, in un centrocampo che soffre l’inferiorità numerica (66’ Bentancur 6: l’uruguagio si limita a far girare palla orizzontalmente in mezzo al campo).
Cuadrado 5.5
In avvio è uno dei più attivi, tocca molti palloni e cerca di alimentare la manovra dalla destra. Col passare dei minuti sparisce dal campo, come testimonia l’erroraccio che Digne non sfrutta davanti a Buffon (70’ Marchisio 6: Allegri lo butta dentro per avere più sostanza a centrocampo: Marchisio svolge il compito).
Douglas Costa 6
Il brasiliano scende in campo col giusto atteggiamento: impegna Ter Stegen in avvio, ringhia puntualmente su Semedo in fase di non possesso ed ogni volta che prende l’iniziativa l’azione bianconera diventa più concreta. Cala, inevitabilmente, nella ripresa: nel complesso si vede a sprazzi e la prestazione risulta sufficiente (85′ Matuidi sv)
Dybala 6.5
Nonostante la Joya si sacrifichi molto in fase di copertura, resta concentrato e lucido nella gestione del pallone. La sua brillantezza e la sua rapidità d’esecuzione gli consentono di creare apprensione alla retroguardia ospite ogni qual volta che cerca il guizzo palla al piede. Sembra l’unico, davanti, che potrebbe combinare qualcosa e Ter Stegen si supera negli ultimi minuti.
Higuain 5
Prestazione da dimenticare per il Pipita, che soffre in maniera disarmante la pressione dei centrali catalani e probabilmente anche la scelta sbagliata degli scarpini: l’argentino non riesce a proteggere un pallone, scivola spesso per terra e commette mille errori dal punto di vista tecnico. Primo tiro verso la porta al 60’, alto. Impalpabile.
All. Allegri 6
In fase di non possesso il nuovo modulo, scelto per la serata, diventa un 4-4-2 compatto e accorto: l’idea funziona, col Barcellona che non si rende difficilmente pericoloso dalle parti di Buffon. Ma nella ripresa la sua squadra viene schiacciata nella propria metà campo e lo 0-0 diventa un risultato da tenere stretto. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?