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Se il buongiorno si vede dal mattino, il sentore che non sarebbe stata un’annata campale per le italiane nelle coppe europee lo si poteva subodorare fin da agosto, quando la prima delle magnifiche sette ai nastri di partenze aveva già salutato: l’Atalanta aveva aperto l’emorragia di eliminazioni con la sfortunata lotteria dei rigori contro il Copenaghen e il rammarico era già molto. Quello più grosso, però, si è consumato a dicembre, con le incredibili eliminazioni dell’Inter (bastava una vittoria casalinga contro il modesto Psv per agguantare il secondo posto) e del Napoli (per una questione di differenza reti a parità di scontri diretti col Liverpool), entrambe declassate in Europa League, che nel mentre perdeva il Milan, anche in questo caso per una questione di differenza reti a parità di scontri diretti con l’Olympiacos. Rossoneri fuori da tutto, nerazzurri e partenopei a fare compagnia alla Lazio che aveva centrato il passaggio del turno come seconda. Nella competizione più prestigiosa, intanto, Juventus prima nonostante la sconfitta contro lo Young Boys negli ultimi 90′ del girone che poteva favorire il Manchester United. I Red Devils non ne approfittano e si piazzano secondi, così come la Roma nel girone col Real Madrid peggiore di sempre, capace di perdere per due volte contro il Cska Mosca ma di battere i giallorossi sia all’andata che al ritorno.
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CRONISTORIA DI UN 2019 AGRODOLCE – I sorteggi di Nyon sono abbastanza positivi per le italiane, anche se la Juventus deve sudarsi il passaggio ai quarti contro l’Atletico Madrid. Sappiamo tutti come è andata, prima la peggiore, al Wanda, poi la migliore, allo Stadium, performance dei bianconeri al di fuori dei confini in questa stagione. Se i ragazzi di Allegri centrano il ribaltone che fa sperare di poter arrivare fino in fondo, arriva fino al Do Dragao l’avventura della squadra di Di Francesco, che ci rimette anche la panchina: 2-1 in casa contro il Porto, probabilmente l’accoppiamento più abbordabile per chi si era piazzato secondo, 3-1 in terra lusitana tra polemiche arbitrali. Va malissimo in Europa League alla Lazio: biancocelesti sfortunatissimi a pescare il Siviglia, che passa senza problemi. Sedicesimi sul velluto per Inter e Napoli, che battono rispettivamente Rapid Vienna e Zurigo, poi i nerazzurri vanno fuori agli ottavi contro l’Eintracht Francoforte nel pieno della bufera Icardi, mentre gli azzurri fanno fuori il Salisburgo nonostante un ritorno estremamente negativo. Proprio come il doppio confronto dei quarti contro l’Arsenal: 0 gol segnati, 3 subiti e la stagione che si chiude di fatto con un mese d’anticipo. L’amarezza più grande è però quella che arriva due giorni prima da Torino, con la Juventus che viene letteralmente surclassata dall’Ajax e saluta la Champions ai quarti per il secondo anno di fila nonostante un Ronaldo già trascinatore (suoi tutti i gol bianconeri nella fase a eliminazione diretta).
BILANCIO NERO – Una ad agosto, una a dicembre, una a febbraio, due a marzo, due ad aprile: è questo il bollettino di una guerra persa anche quest’anno, ed è il settimo negli ultimi quindici senza una rappresentante italiana nelle semifinali delle due coppe. Il rischio è quello di mettere a repentaglio le quattro squadre in Champions nelle prossime stagioni: la Germania chiude davanti nel ranking che tiene conto di questa stagione e riduce il gap con il Bel Paese (che resta terzo) nella classifica dell’ultimo quinquennio. Non è l’anno zero, non è il 2016 in cui si era chiuso con nemmeno una squadra italiana nei quarti, ma il rischio è quello di un appiattimento del movimento, proprio mentre l’Inghilterra torna prepotente ad affacciarsi sulla scena e la Spagna tiene botta.
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