L’ultimo quarto di finale di Champions League riserva un’altra grande sorpresa: fuori il Manchester City di Guardiola, dopo aver eliminato la Juventus agli ottavi il Lione vince ancora 3-1 e conquista la semifinale contro il Bayern Monaco.
Primo tempo con qualche acuto dei Citizens, schierati con un inedito 3-5-2 a specchio, ma a passare al 24′ è la squadra di Rudi Garcia: Ekambi viene fermato al limite dell’area, il pallone arriva a Cornet che vede Ederson fuori dai pali e la piazza dalla lunghissima distanza. Il City prova la reazione ma sbatte sui guantoni di Anthony Lopes, perfetto su Gundogan prima, poi Rodri e Sterling. E’ il preludio a una ripresa che vede la formazione di Guardiola in forcing netto, fino al pareggio che arriva al 69′: Mahrez lungo per Sterling, assist a rimorchio per De Bruyne che piazza nell’angolo basso. Il Lione barcolla e sembra poter cedere, ma al 79′ l’episodio che svolta la gara: imbucata di Aouar, Ekambi in fuorigioco lascia sfilare per Dembele che a tu per tu con Ederson non sbaglia. Proteste City, ma il VAR convalida. Il City reagisce, ma viene tradito da uno dei suoi uomini più rappresentativi: Sterling si divora all’87’ il pareggio, sul ribaltamento dell’azione Dembele raccoglie una respinta corta di Ederson e chiude i conti con il 3-1 finale. Impresa Lione e gioia Garcia, incubo per il City e Guardiola, out ancora una volta ai quarti di finale.
Non nominate più quindi la parola Champions a Pep Guardiola. Nelle tre stagioni del tecnico iberico sulla panchina dei Citizens, infatti, il dato è eloquente: fuori agli ottavi alla prima stagione e ai quarti nelle successive due. Nel 2016/2017 giustiziera del City fu il Monaco, nel 2017/2018 il Liverpool, nel 2018/2019 il Tottenham e adesso, a sorpresa, l’OL: un vero e proprio incubo per il tecnico ritenuto da tutti ideale per sferrrare l’assalto alla Coppa dalle grandi orecchie. Una Champions diventata un tabù, visto che Pep non alza il trofeo continentale più prestigioso da 9 anni (nel 2010/2011 a Wembley col Barcellona contro il Manchester United): l’ultima volta in semifinale di Guardiola, invece, risale al 2015/2016 col Bayern a spese dell’Atletico Madrid. Col City, la UCL è pura maledizione ed è la rappresentazione, come affermato dallo stesso tecnico giorni fa, del suo fallimento sulla panchina inglese. Mai come quest’anno sembra che Pep abbia le sue colpe: dalla gestione dei cambi, alla selezione degli undici titolari, tante ma tante sue scelte non ci hanno convinto