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Se il Barcellona inizia a prendersi eccessivamente sul serio e a perdere l’equilibrio delle dichiarazioni, è molto probabile che di fronte ci sia l’Inter. ‘Mès que un club’, sì, ma lo stile viene meno quando c’è da gestire i nerazzurri. Come nel 2010 quando Gerard Pique spedì un avvertimento al fulmicotone a Snejder e compagni: “Rimpiangerete di fare i calciatori”. Il resto, è storia. L’Inter riuscì a correre in finale con la falcata di un Josè Mourinho che dribblò tutti: irrigatori, Alves, fischi. L’Inter di Simone Inzaghi, con meno talento e carisma, nella quarta giornata della fase a gironi di Champions League troverà un Camp Nou infuocato almeno quanto quella notte dell’aprile del 2010. L’ultima trovata dei blaugrana è un ‘invito’ sotto forma di ordinanza: un divieto di indossare i colori nerazzurri per chiunque voglia entrare al Camp Nou in zone diverse dal settore ospiti che la dice lunga sul clima atteso. Il motivo è legato all’episodio del rigore non concesso a San Siro nel match di ritorno per un mani di Dumfries. L’Inter però gonfia il petto. “Se firmo per il pareggio? No, la vittoria”, dice Lautaro Martinez. Xavi e Pedri hanno lanciato la provocazione, riferendosi ad un’Inter difensiva. Ma Simone Inzaghi sembra chiaro: niente bus, neanche a parlarne.
“Dobbiamo cercare di tenere palla“, dice Inzaghi, in controtendenza alle frasi del 2010 di Mourinho che invece dopo la semifinale del 2010 fu chiaro, tra il serio e il faceto: “Non volevamo la palla”. Quel che è certo è che il Barcellona ha bisogno della vittoria. “In Champions League ci restano tre finali ed è così che ci prepareremo”, ha detto Xavi. Simone Inzaghi prepara qualche sorpresa tattica. Si scalda Mkhitaryan pronto ad agire a ridosso dell’unica punta, Lautaro, in un 3-5-1-1 che dovrebbe garantire maggiore copertura a centrocampo. Sugli esterni Dunfries a destra e Darmian favorito su Dimarco a sinistra. In difesa, davanti a Onana, Skriniar, De Vrij e Bastoni. L’Inter va agli ottavi di finale se vince e il Plzeň non fa lo stesso. Il Bayern invece si qualifica se vince e il Barcelona non vince, oppure se pareggia e il Barcellona perde. Dentro o fuori per i blaugrana. La squadra catalana ha vinto tutte e cinque le gare casalinghe nelle competizioni UEFA contro l’Inter, ma i nerazzurri hanno vinto 2-1 al Camp Nou nel 1970 in Coppa delle Fiere. Un precedente a cui affidarsi contro chi continua ad aggrapparsi a superbia e livore.
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