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E pensare che qualcuno avrebbe voluto venderlo. Felipe Caicedo si è preso la Lazio. Ma non è una notizia, perché da quel gol sbagliato contro il Crotone tre anni fa e con la successiva pioggia di critiche, l’attaccante biancoceleste ha continuato a lavorare nel corso di ogni estate sommersa dalle voci di mercato. Ignorandole e accettando un ruolo nelle retrovie. Alla fine, Felipe Caicedo è rimasto ancora una volta con la Lazio e nel giro di tre giorni ha siglato due gol pesantissimi: uno al 98′ (come un anno fa contro il Cagliari) al Torino nella rimonta costruita nei minuti di recupero, l’altro all’82’ del match contro lo Zenit in Champions League che vale il gol dell’1-1, un punto d’oro nel girone di Champions League e la consapevolezza di essere ancora imbattuti al giro di boa. Alla prima apparizione nella loro storia, Zenit e Lazio scelgono un avvio a ritmi bassi, poche occasioni e una prima mezz’ora all’insegna della noia. La svolta del match c’è al 32′: Dzyuba fa da sponda di testa per Erokhin che da due passi scaraventa in rete la palla del momentaneo 1-0. La Lazio fatica a reagire. A fronte di una difesa guidata da un ottimo Hoedt, la coppia Correa-Muriqi funziona poco e male, a centrocampo Akpa-Akpro sbaglia tanto mentre Milinkovic Savic – chiamato a vestire l’abito da leader in assenza di Luis Alberto e Immobile – si accende a tratti. Nella ripresa però è tutt’altra musica. La prima grande chance della Lazio capita sui piedi di Correa nella ripresa che dopo una rapida serpentina in area e un tiro col mancino trova la risposta in tuffo di Kerzhakov. Per l’argentino sarebbe stato il secondo gol consecutivo in Champions League, l’ultimo a riuscirci fu Goran Pandev nel 2007. All’82’ la Lazio trova il meritato pareggio: Acerbi sfonda sulla fascia, crossa per Caicedo che sfrutta la caduta di un difensore per calciare in rete sul primo palo. Nel finale c’è spazio per l’ultimo brivido: Milinkovic-Savic sbaglia un passaggio e favorisce un’azione che porta al gol di Mostovoy. Con un ma: guardialinee e var segnalano un fuorigioco grosso come una casa. E forse grosso come le chance di qualificazione agli ottavi della Lazio al giro di boa.
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