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“Quello che ancora adesso mi dispiace è che Sarri non aveva fiducia negli uomini e questo mi ha disturbato. Quando uno si sbaglia nella valutazione delle persone mi dispiace e resta la cosa peggiore, perché ogni giocatore in quello spogliatoio ha sempre dato e darà sempre il massimo per il club e per la squadra”. Lo ha detto Miralem Pjanic in un’intervista ai microfoni di Tuttosport. L’ex centrocampista della Juventus, passato in estate al Barcellona, ha raccontato come ha passato l’ultimo anno in bianconero. “Si può non andare d’accordo con uno o due, ma questo non ha mai condizionato l’impegno, perché tutti i giocatori vogliono vincere, perché sono professionisti incredibili che vogliono perseguire il loro obiettivo – ha aggiunto il bosniaco -. Ecco, se un allenatore mette in dubbio questo, allora è lì che non scatta quella scintilla di cui parla il presidente. Nessuno mette in dubbio le qualità di allenatore di Sarri, ma c’è stato quel problema. Alla fine, però, abbiamo portato a casa un altro scudetto che non è mai una cosa scontata”.
”Il ritorno a Torino? Era una cosa che sognavo, ma la ritenevo impossibile anche se mentre vedevo il sorteggio e il formarsi dei gironi, a un certo punto mi sono detto: cavoli, siamo lì – ha detto Pjanic, atteso al match di Champions League tra Juventus e Barcellona -. Ero molto felice di ritrovare il club a cui tengo tanto e che è nel mio cuore. In quel momento poi sono stato inondato di messaggi dai compagni, ne ho ricevuto uno anche dal presidente Agnelli. Cosa c’era scritto? Bentornato a casa! Sono felice di ritrovare i compagni, gli amici, la gente con cui ho lavorato meravigliosamente bene in questi anni, il presidente, tante altre persone. E’ un piacere, anche perché mi sono detto meglio adesso che in una finale, no?”.
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