La grande Atalanta delle notti europee è nata a Kharkiv nel 2019 con un incredibile 0-3 e stasera proprio contro lo Shakhtar Donetsk la Dea punta a rinascere, riacquistando la brillantezza delle serate migliori. Lo 0-0 contro l’Arsenal non è certo da buttare, ma serve una vittoria stasera nel campo neutro dell’Arena AufSchalke di Gelsenkirchen per ritrovare il sorriso. Non solo per la classifica, che con un punto è già migliore di quella del 2019-20 al giro di boa, quando un’incredibile rincorsa, culminata proprio nel 3-0 agli ucraini, consegnò ai bergamaschi un’insperata qualificazione. Ma anche per riacquistare autostima e fiducia, due elementi che sono centrali nel percorso di Gian Piero Gasperini e che si sono smarriti nelle ultime due partite, con la sconfitta col Como e il pareggio di Bologna. I momenti difficili non sono mai mancati negli ultimi anni, soprattutto in avvio di stagione, ma l’Atalanta ha saputo sempre superarli. Stavolta però c’è un sospetto in più: la sindrome da pancia piena dopo la vittoria in Europa League è una minaccia che Gasp vuole spazzare via al più presto, magari affidandosi a chi il trofeo non l’ha alzato, come Samardzic, destinato però a partire dalla panchina, e Bellanova. Zaniolo non è ancora nelle migliori condizioni, mentre in difesa Kossounou è pronto a fare il suo debutto europeo con la nuova maglia dopo le due presenze da titolare di fila in campionato con una sconfitta e un pareggio. Sette punti in classifica in Serie A sono pochi, mentre sono tanti i gol subiti: 12, nessuno ha fatto peggio. Ai problemi sul rendimento si aggiunge un’infermeria che non sembra volersi svuotare. L’ultimo ad accomodarsi ai box è Ruggeri, fermato da una gonalgia al ginocchio sinistro. I nerazzurri sono già privi del difensore Hien e del centrocampista Brescianini. Sulla sinistra agirà Zappacosta, mentre sul lato opposto Bellanova è intoccabile. Come lo sono in mediana De Roon ed Ederson. Molta più abbondanza sul fronte offensivo. A spuntarla dovrebbero essere De Ketelaere e Retegui. Tra le linee dovrebbe toccare a Pasalic, che nel dicembre 2019 segnò il secondo di tre gol contro lo Shakhtar. In quella sera l’Atalanta iniziò a rendere normale l’impensabile. Adesso il compito è ragionare da big europea ricercando motivazioni ulteriori anche dopo un trionfo in Europa League. Nei grandi salotti d’Europa il posto dell’Atalanta non sorprende più nessuno, ma bisogna conservarlo con l’atteggiamento delle notti migliori. Come a Kharkiv cinque anni fa.