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L’ultima volta che la Juventus ha dovuto guardare su un altro campo per celebrare il primo posto del girone di Champions League è stato nel 2018, quando la sconfitta contro lo Young Boys fu resa vana dal successivo passo falso del Manchester United contro il Valencia. In quel caso la Juventus rischiò grosso ma si qualificò da prima. Stavolta la situazione è diversa nel contenuto ma non nel risultato, la Juventus fa il suo battendo il Malmo e a combinarla grossa è il Chelsea che inciampa sul campo dello Zenit in un rocambolesco 3-3 che regala un primato inaspettato a Massimiliano Allegri. Per il quarto anno consecutivo la Juventus accede alla fase ad eliminazione diretta con la vittoria del suo girone, con vittime celebri, come Manchester United, Atletico Madrid, Barcellona e ora i campioni in carica che dopo la lezione di calcio di Stamford Bridge ai bianconeri, chiudono proprio alle loro spalle.
All’Allianz Stadium, la Juventus segue quasi un copione simile al match col Genoa: domina, non rischia, segna, crea tanto ma fatica a chiuderla. La rete che indirizza i bianconeri al primo bivio stagionale verso la strada più comoda è di Moise Kean, che di testa premia un bel cross di Bernardeschi, firma il suo primo gol in Champions in bianconero e diventa il secondo più giovane marcatore italiano nella massima competizione europea con la maglia della Juventus, a 21 anni e 283 giorni alle spalle di Alessandro Del Piero. Poi una sequela di occasioni per il 2-0: prima Arthur (46′, tiro a botta sicura sull’esterno della rete), Kean (71′ e 82′). La Juventus concede solo due tiri al Malmoe, in una serata tranquilla per Perin. Alla fine il boato più grande dello Stadium è legato alla rete dello Zenit, con Ozdoev che si regala un eurogol ai danni dell’incolpevole Kepa. Rimpianti per il Chelsea, sorrisi per Allegri che archivia definitivamente la brutta prova di Londra.
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