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Nella due giorni in cui prende il via l’edizione 2022/2023 della Champions League, l’ex amministratore delegato del Bayern Monaco, Karl-Heinz Rummenigge, ha rilasciato un’intervista alla Süddeutsche Zeitung in cui ricorda i momenti successivi alla vittoria della coppa due anni fa: “Non dimenticherò mai il volto di Nasser Al-Khelaifi quando abbiamo vinto la finale di Champions League 2020 a Lisbona contro il Psg. Stava per piangere. Quasi mi dispiaceva per lui. Ho detto: stai calmo! Ha detto: Ma abbiamo perso! Sì, ho detto: io ho perso due mondiali in finale, ho subito diverse sconfitte drammatiche in Champions League. Un giorno, se farai un buon lavoro, sarai qui e prenderai quel trofeo. Mi guardò incredulo”.
L’ex campione tedesco si è poi soffermato sul momento del calcio a livello europeo, ed in particolar modo sulla disparità all’interno di esso: “Psg o Manchester City avrebbero dovuto vincere la Champions League, ma non l’hanno vinta. Anche se possono muovere tutto ciò che vogliono, sul mercato. Il Real Madrid non è stata la squadra migliore la scorsa stagione. Ma avevano ‘cojones’, come direbbe il mio amico Carlo Ancelotti. Il problema è: ci sono squilibri che non puoi bilanciare. La Premier League ha due vantaggi: il triplo dei soldi dalla tv del resto d’Europa, anche gli spagnoli non riescono più a tenere il passo. Il secondo vantaggio è il conglomerato di super miliardari, stati o ora hedge fund con fortune incredibili come proprietari di club. La Uefa vuole investimenti nel calcio, altrimenti gli investimenti andranno altrove, in altri sport o altri settori dello spettacolo”.
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