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Dopo 130 minuti di sofferenza, il Real Madrid si proclama Campione d’Europa per l’undicesima volta. La vittoria dei Blancos è sancita dai calci di rigore. Juanfran sbaglia e spalanca la porta del trionfo a Zidane. Si abbatte ancora una volta la maledizione della Champions sull’Atlético. A San Siro va in scena l’attesissima sfida tra Real Madrid e Atlético valida per la vittoria della Champions. Per contrastare l’aggressività dei Colchoneros e alzare al cielo il primo trofeo da allenatore, Zidane si affida al 4-3-3 in cui il tridente d’attacco è rappresentato da Bale, Benzema e Ronaldo. Dall’altra parte Simeone, a caccia della rivincita, propone il 4-4-2 in cui le chiavi dell’attacco sono affidate a Griezmann e Torres. Stop alle parole, scendono in campo i fatti: è la notte del verdetto finale. Il primo tempo vede i Blancos dominare il campo soprattutto nei primi venti minuti di gioco. A seguito di una prima occasione ad opera di Karim Benzema a cui Jan Oblak nega il gol con una parata magistrale, al 15′ giunge la rete del Real grazie alla deviazione vincente di Sergio Ramos sulla punizione di Kross. E’ ancora lui, dunque, a spegnere il sogno Champions di Simeone. La posizione dello spagnolo, però, sembra essere in fuorigioco dal momento che si trova leggermente avanti rispetto all’ultimo difensore dell’Atlético. Dopo qualche minuto di sbandamento in cui l’esercito di Simeone fatica a trovare la reazione, i Colchoneros rientrano in partita dando spazio alla grinta e all’orgoglio che sono diventati, oramai, il loro marchio di fabbrica. Al 43′ Griezmann tenta la conclusione vincente ma la palla sfiora di poco la porta difesa da Keylor Navas. La prima frazione di gioco termina sul risultato parziale di 1-0: Simeone ha ancora 45 minuti per ribaltare le sorti di questa finale.
Nella ripresa l’Atlético entra in campo con Carrasco al posto di Fernandez. Dopo soli tre minuti ai Colchoneros si presenta la possibilità di pareggiare i conti: il giudice di gara concede il penalty per fallo ingenuo di Pepe su Torres. Griezmann dal dischetto, però, sciupa la golosa occasione e colpisce la traversa. Al 53′ Zidane perde Daniel Carvajal che abbandona il campo in lacrime e dolorante. Subentra Danilo. L’Atlético ora è senz’altro più aggressivo, va alla ricerca disperata del gol del pareggio. Al 59′ ci prova Saul con una girata tecnicamente perfetta che termina di pochissimo a lato. Nonostante la stanchezza e il caldo comincino a dare i loro primi effetti l’Atlético mette in campo il cuore e non smette di crederci. All’80’, dopo la clamorosa occasione del raddoppio sprecata da Benzema, i Colchoneros vanno in gol con Carrasco che ristabilisce la parità in campo. Tutto da rifare per il Real. Gli uomini di Zidane non riescono più a rendersi pericolosi, complice anche un Ronaldo che non è senz’altro nella sua forma migliore. Triplice fischio finale sul risultato di 1-1, si procede ai tempi supplementari: la storia si ripete. Altri trenta minuti a disposizione per evitare che la vittoria venga decisa ai rigori. Nel primo tempo supplementare l’Atlético mostra di avere ancora benzina nelle gambe rispetto ad un Real stanco e che preferisce aspettare. Dopo 115 minuti di gioco la stanchezza ha la meglio sulla voglia e la forza fisica dei protagonisti di questo derby spagnolo d’Europa e nemmeno nel secondo tempo supplementare trova spazio il gol della vittoria. Dunque rigori, in cui ad avere la meglio è il Real complice l’errore di Juanfran. Il Real Madrid è campione d’Europa per l’undicesima volta.