Calcio

Champions League: quattro italiane dalla stagione 2018/2019. La nuova formula dei meriti storici

Champions League - Foto El Ronzo CC BY-ND 2.0

Spettacolo contro storia, prestigio contro buon senso. La Champions League potrebbe ben presto trasformarsi in un patto tra le big d’Europa e la Uefa. Il 15 settembre, tramite l’elezione del nuovo presidente, sul tavolo si presenterà questa proposta innovativa che cambierà per sempre la formula della Champions League e metterà a tacere, al contempo, le voci riguardanti una possibile “Superlega”.

Partendo dal capitolo “Superlega”, i soldi avrebbero potuto cambiar veramente la storia di uno sport. Le big d’Europa tra le quali troviamo la Juventus, le spagnole Real Madrid e Barcellona oltre al Bayern Monaco, sarebbero state in comune accordo riguardo la possibilità di lasciare i propri campionati d’appartenenza per unirsi in un’unica lega che avrebbe cancellato la storia della Serie A, Liga e Bundesliga. Un campionato ricco ed altamente prestigioso con match spettacolari ogni settimana, una formula simile (se non identica) a quella degli americani nelle varie leghe (NBA, NHL…). Questa prima proposta è stata abortita in partenza per via dell’inconvenienza percepita dalla Premier League, massimo campionato inglese. Con i vari diritti, sponsor e quant’altro, la Premier guadagna più della Champions League e della Europa League messe assieme, un fatturato che supera i 3 miliardi di euro a stagione. Perciò perché mai tutta l’organizzazione comprendente Manchester United, City, Chelsea, Arsenal, Liverpool e Tottenham avrebbe dovuto abbandonare il tanto amato campionato inglese? E soprattutto, sarebbe stato così conveniente creare una Superlega che si disturbasse facendo concorrenza alla Premier League? La risposta è ovviamente no ed ecco che si passa al piano 2 che nel nome presenta sempre il prefisso “super”.

Una “super” idea per una “SuperChampions”. E’ questa la vera e più stimolante proposta che verrà discussa nei prossimi mesi, un cambio regolamentario che terrà comunque in vita i nostri vecchi amati campionati.

Tramite questa nuova idea, i quattro campionati europei più importanti (Italia, Germania, Spagna e Inghilterra) potranno disporre di quattro posti fissi nella SuperChampions senza dover passare per i playoff. Una formula che permetterà l’ingresso automatico delle prime tre classificate, nella stagione precedente, più la quarta che usufruirà dei “meriti storici”. Un posto assicurato che verrà calcolato in base al ranking Uefa della squadra esclusa dal podio, un metodo per favorire le “grandi” (magari, del passato) che innalzerebbero l’attenzione mediatica del nuovo torneo.

Oltre ai quattro posti per i quattro campionati più importanti, la SuperChampions verrà completata da due posti sicuri per Francia, Portogallo e Russia oltre alle vincenti dei campionati che seguiranno nel ranking Uefa (nella classifica momentanea troviamo Ucraina, Belgio, Olanda, Turchia e Svizzera). Gli ultimi 5-6 posti (ancora tutto da decidere) verranno conquistati tramite i playoff, fasi che includeranno circa 50 squadre nel tentativo di entrare in SuperChampions.

32 finaliste, 8 gironi, all’apparenza tutto uguale ma tramite i “meriti storici” alcune squadre potranno tornare ad ascoltare la musichetta della Champions per rimettersi in carreggiata e tornare nel calcio che conta.

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