Calcio

Champions League, Juventus – Bayern Monaco è una partita a scacchi

Massimiliano Allegri - Juventus 2015/2016 - fotomenis.it

La più grande capacità nei giochi di strategia risiede nel non consentire all’avversario di mostrare ciò che è capace di fare, scombinando per quanto possibile i suoi piani d’azione. Juventus – Bayern Monaco di questa sera non sarà una partita di scacchi ma qualcosa di molto simile: basterà infatti una mossa sbagliata per perdere, con l’aggravante che, in una sfida di andata e ritorno di Champions, la possibilità di rimediare all’errore è prossima allo zero, special modo quando giochi in casa contro una corazzata come quella tedesca. “Abbiamo grandi possibilità di andare avanti, domani bisognerà essere più bravi che a Monaco di Baviera”. Il messaggio lanciato ieri in conferenza stampa da Massimiliano Allegri è piuttosto chiaro: per avere qualche chance di passare il turno, oggi, è vietato sbagliare. Perché se da una parte la sfida si gioca sui 180 minuti, è pur vero che il match di questa sera risulterà decisivo se non si vuole che la partita di ritorno in Germania si limiti ad una semplice gita fuori porta. Come si preparano mentalmente i calciatori ad una partita di questo tipo? L’allenatore bianconero ha più volte sottolineato che non c’è bisogno di caricare i giocatori per sfide come queste, perché le motivazioni, in partite così, non mancano mai. È anche vero però che bisogna stemperare la tensione, trasmettere la giusta serenità al gruppo e all’ambiente, e sotto questo aspetto Max si è rivelato un vero maestro.

In questi due anni alla guida della Juventus, oltre ad aver gestito ottimamente i rapporti con la stampa, Allegri ha dimostrato di leggere ottimamente le partite, come pochi in Italia. ”Lo 0-0 è un risultato ottimo perché ti permette di giocare la seconda partita con due risultati a disposizione. Domani però difficilmente finirà 0-0, mi aspetto diversi goal ”. Ricordate quale fu l’ultima occasione in cui il tecnico livornese ripeté esattamente le stesse parole? Ritorno degli ottavi di Champions dello scorso anno contro un altro club tedesco, il Borussia Dortmund. In quell’occasione la Juventus vinse 0-3 al Westfalenstadion. Tutt’altra partita, tutt’altra storia, tutt’altra squadra: l’armata bavarese non è minimamente paragonabile ai gialloneri dello scorso anno.

La Juventus giunge all’impegno europeo dal pari a reti bianche di Bologna, dopo aver inanellato una serie di quindici vittorie consecutive in campionato. Ma attenzione a non lasciarci ingannare dai risultati. Inverosimilmente i bianconeri non sono nel loro momento migliore di forma, avrebbero probabilmente preferito affrontare i bavaresi un mese fa quando le gambe giravano di più e le trame offensive erano maggiormente pericolose. Perché se è vero che nelle ultime uscite, a parte Bologna, sono sempre arrivati i tre punti, con Genoa, Frosinone e Napoli il gioco ha un po’ latitato e solamente le giocate dei singoli hanno risolto le partite. Un po’ di annebbiamento in avanti, con il solo Cuadrado ad accendere la luce con qualche giocata e poco altro. Non si può però non lodare la fase difensiva: Barzagli e compagni hanno eretto un vero e proprio schermo lì dietro, con il preziosissimo aiuto di Marchisio su tutti e del lavoro degli esterni, Buffon spesso e volentieri avrebbe potuto fare a meno anche della doccia a fine partita.

Il Bayern Monaco d’altro canto non gode di un gran momento, sia dal punto di vista del gioco espresso che della fortuna. I bavaresi si apprestano ad affrontare i campioni d’Italia con parecchie defezioni soprattutto in difesa. “Ci mancano tutti i difensori centrali, a disposizione ho solo Tasci e Benatia” ha detto Guardiola in conferenza stampa. Nell’ultimo turno di campionato Bayern Monaco ha faticato più del previsto in casa contro il Darmstadt, passando in svantaggio per poi rimontare nella ripresa grazie ad un superlativo Thomas Müller, tanto poco osannato dai media quanto decisivo. Nonostante ciò, un po’ come per i bianconeri, quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque gare ma prestazioni al di sotto delle aspettative: pochi goal realizzati rispetto ai loro standard, meno idee del solito e qualche sbavatura in più in difesa.

Come si disporranno in campo le due squadre? Allegri opterà per un 4-4-2 anomalo, con Pogba largo sulla sinistra con meno funzioni di spinta e più da interno, e Cuadrado sulla destra col compito di svariare, dribblare e provare a servire i centravanti dal fondo. Affianco a Dybala recupera Mario Mandzukic, il grande ex della sfida, assente dall’incontro vinto contro la Roma in campionato. Per il resto nessuna novità, con la solita linea difensiva e Khedira e Marchisio a centrocampo. Molto probabilmente il tecnico toscano si sarebbe affidato nuovamente al 3-5-2 ma le assenze di Alex Sandro e Chiellini, accompagnate dalla non totale fiducia in Rugani, lo hanno di fatto costretto a cambiar modulo.

Tanti dubbi di formazione invece per Pep Guardiola che secondo la carta stampata schiererà un 4-2-3-1 ma che nella realtà potrebbe presentare grosse novità. “Domani proveremo a realizzare qualche goal, mentre tatticamente abbiamo pensato a qualcosa di diverso e domani vedrete” ha sottolineato l’allenatore spagnolo in conferenza ieri. Cambio di modulo? Probabile, così come è possibile che Vidal possa scalare in linea difensiva o che vi sia qualche esclusione a sorpresa proprio per stravolgere i piani tattici di Allegri. L’avevamo detto che era una partita a scacchi d’altronde. Il Bayern cercherà di fare la partita, gestendo il possesso della palla e provando a scardinare la muraglia bianconera. La Juventus tenterà di giocare una partita di grande intensità, pressando alto con i propri attaccanti e sfruttando al meglio le possibilità che verranno concesse.

Diamo un’occhiata anche ai precedenti. La prima sfida tra Juventus e Bayern risale al 2004, con la Vecchia Signora che trionfò sia a Torino che a Monaco. L’anno successivo altro confronto, sempre nella fase a gironi: successo per 2-1 dei bavaresi in casa con i gol di Deisler e Demichelis e la rete di Ibrahimovic, mentre in Piemonte il successo portò la firma di David Trezeguet, autore di una doppietta. Da quella volta le due squadre si sono incontrate altre quattro volte. Nel 2009 con il pareggio a Monaco di Baviera per 0-0, mentre a Torino il pesantissimo successo bavarese per 1-4 con Trezeguet che aprì le marcature ed il successivo poker dei tedeschi con il portiere-rigorista Butt, Olic, Mario Gomez e Tymoschuk.

Nel 2013 l’unico doppio confronto in scontri diretti avvenuto ai quarti di Champions con Antonio Conte sulla panchina dei bianconeri. Il Bayern vinse 2-0 all’Allianz Arena con i gol di Alaba e Müller, mentre nella gara di ritorno a Torino furono Mandzukic e Pizarro ad estromettere la Vecchia Signora dalla competizione europea. Un passivo che poteva essere di gran lunga più largo per il gioco espresso, in un’annata in cui poi il Bayern vinse meritatamente in finale sul Borussia Dortmund. Da allora sono cambiate tante cose soprattutto sul fronte juventino: da Conte ad Allegri, dalla coppia Matri Quagliarella a Dybala Mandzukic. Una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, una maturata esperienza internazionale raggiunta con la finale dello scorso anno ed una spensieratezza di chi sa di partire sfavorito ma che questo non costituisca un buon motivo per non combattere fino all’ultimo pallone.

Allegri sfida Guardiola, Mandzukic e Vidal affrontano il loro recente passato, Pogba e Dybala giocano per consacrarsi sul palcoscenico più importante, Robben e Lewandowski per confermare i loro status di fuoriclasse. Chi vincerà? Parola al campo e che lo spettacolo abbia inizio.

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