Paolo Nicolato, ex ct della Nazionale Under 21, ai microfoni di Palla al Centro su Rai Radio 1 Sport, commenta la vicenda del calcio scommesse: “Non si tratta di fare da balia, non si può, ma si può migliorare l’ambiente: l’informazione, i social media che stanno causando tanti danni, gli allenatori, i dirigenti, gli insegnanti e ovviamente in primis le famiglie. Ho elencato le fondamenta, in questo momento mancano. E’ solo la punta dell’iceberg? Non lo so, ma mi viene difficile pensare che ci sia un’unica persona, o due o tre. Sarà la magistratura ad appurare eventuali responsabilità, il problema delle scommesse non riguarda solo il calcio. Sono curioso di come si evolverà la situazione, faccio fatica a pensare che sia una cosa che riguarda solo pochi elementi. La problematica sociale riguarda come i ragazzi impiegano il loro tempo libero, che valori hanno, che valori danno ai soldi e che valore danno a tutto quello che comprende l’extra-campo. Non dobbiamo dimenticarci che abbiamo a che fare con uomini, dobbiamo tirare fuori il meglio non solo dagli atleti ma anche dagli uomini“.
Continua poi: “La mia sensazione è quella di un certo disagio, la stessa che credo stiano provando anche i ragazzi coinvolti. Naturalmente lo dico con tutte le cautele del caso, bisogna vedere come si evolve la situazione. Ci sono tante cose su cui riflettere, non solo sul problema in sé, ma anche su come il sistema cerca di risolvere i problemi. Delle volte, più del problema, mi preoccupa di più il come lo si vuole risolvere. Nella crescita di una persona l’ambiente è fondamentale: può determinare i comportamenti, il modo di pensare di ragionare, i valori stessi. Questa vicenda deve essere un’occasione di riflessione per assumerci le nostre responsabilità, perché forse non stiamo dando i valori giusti e necessari per far crescere i nostri ragazzi in maniera indipendente”.