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Il presidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, nel corso di un’intervista rilasciata a TuttoC.com, ha commentato l’esclusione del Catania dal campionato di Serie C: “Non immaginavo un epilogo simile perché un acquirente, o presunto tale, nelle scorse settimane si era palesato. La sorpresa è dovuta al fatto che chi ha versato delle somme iniziali non abbia poi onorato i successivi impegni necessari per acquisire il ramo d’azienda sportivo. Un’operazione della quale sfuggono i particolari. I giocatori verranno tempestivamente svincolati e non credo ci saranno deroghe sui tesseramenti, visto che siamo ormai alla fase finale dei campionati. Le fideiussioni regolarmente depositate saranno utilizzate per il pagamento degli stipendi fino alla data odierna. I ragazzi sono in costante contatto con i nostri da mesi che, ovviamente, continueranno a seguirli”.
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“Abbiamo di recente cambiato le norme per mitigare questo impatto. I più penalizzati sono sicuramente i calciatori e membri dello staff tecnico del Catania. Si sono dimostrati dei grandi professionisti e non avrebbero meritato un epilogo del genere sportivamente sarebbe stato più giusto per loro terminare un campionato che li ha visti protagonisti nonostante i tanti problemi economici. – ha spiegato Calcagno – Il Catania, con le norme federali, difficilmente sarebbe riuscito a iscriversi perché avrebbe dovuto ricapitalizzare somme molto importanti. La fase pandemica e i decreti ministeriali hanno permesso a tutte le società, non solo calcistiche, di non coprire la perdita del 2021 e di rivalutare i cespiti patrimoniali. C’è chi si è servito, lecitamente, di tali norme per superare le difficoltà, il Catania ne ha ricevuto un beneficio più di altre compagini. Per fortuna, col termine dello stato emergenziale, per le iscrizioni ai prossimi campionati si riprenderà quel percorso virtuoso bloccato dalla stagione 2019/20 causa pandemia”.
“Siamo stati in stretto contatto col Presidente Ghirelli e d’accordo con la scelta che la Lega ha operato, anche se il dispiacere è enorme. Anche insieme al Presidente FIGC Gravina abbiamo monitorato con attenzione l’evolversi degli eventi, seppur da spettatori, dal momento che le decisioni non competevano più alla Federazione”, ha concluso il presidente.
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