Una settimana da vivere con il fiato sospeso quella che porta alla sfida scudetto tra Juventus e Napoli, in mezzo tanti problemi da risolvere per il presidente Federazione Italiana Giuoco Calcio, Carlo Tavecchio. Primo tra tutti quello degli stadi, ormai vuoti. “Che pena vedere gli stadi semi vuoti, vedere 10mila persone in un impianto che può contenerne 70mila dà proprio un senso di pena” è il commento amaro del numero uno del calcio italiano parlando a margine dell’incontro allo Stadio Olimpico di Roma fra tecnici, dirigenti, calciatori e allenatori di Serie A. Tavecchio, però, ha la soluzione per risolvere il problema. “Per questo abbiamo istituito una commissione, vogliamo studiare le criticità e i rischi del calcio italiano; questo organismo si riunirà per la prima volta giovedì. Ne farà parte gente che conosce il calcio e non ha legami con le società : daremo delle indicazioni per risolvere un problema finora irrisolto. Non è sufficiente chiudere le curve, bisogna trovare il modo di far tornare la gente allo stadio”.Â
Impossibile non parlare degli arbitri alla luce delle ultime polemiche. “Queste riunioni servono a stemperare delle situazioni che si possono esasperare data la delicatezza del momento del campionato che, quando si avvia a determinate un vincitore ci sono sempre. Però, lo ripeto: la classe arbitrale italiana è all’altezza. Gli arbitri sono i giudici di primo grado, sono attenti, preparati e competenti. Il regolamento va approfondito, anche per creare meno questioni o situazioni particolari. C’è stata una notevole presenza delle società , c’erano tutte e c’erano anche tutti gli arbitri: mi auguro lo facciano più volte l’anno, per analizzare queste criticità nelle loro varie forme. E’ interessante che ci sia questo confronto, anzi, è auspicabile che venga ripetuto”. Poi la chiusura sul grande assente di giornata, Roberto Mancini. “Non so se sia in aperta polemica con la classe arbitrale, l’Inter era rappresentata dal proprio capitano Icardi e dal ds Ausilio. Sull’argomento non posso giudicare gli assenti”.