Stefano Tacconi, ex portiere, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero, parlando innanzitutto delle sue condizioni dopo l’aneurisma cerebrale avuto due anni e mezzo fa: “Prima di perdere conoscenza non ricordavo cosa avevo fatto e dimenticavo ciò che mangiavo. Ma con calma è tornata la normalità e adesso conosco i miei limiti“.
Sul suo rapporto con il calcio, invece: “E’ una parte di me e non ho mai smesso di guardarlo. Tuttavia ho qualcosa da ridire. Penso che il gioco dal basso sia una iattura: mi sembra troppo per il portiere giocare con i piedi, non si può vedere. Ha già così tante cose da fare in porta durante la partita. Il calcio di oggi è più veloce? Non è vero. Oggi ci sono tante partite, ma in passato era la qualità a fare la differenza“.