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Scommesse, al via il processo. Antonio Conte chiede il rito abbreviato

Antonio Conte - Nazionale Calcio CC BY 2.0

Calcio scommesse al via tra la folla e con la richiesta del ct Antonio Conte di ricorrere al rito abbreviato. Al tribunale di Cremona l’udienza preliminare per il calcio scommesse era affollatissima ed è stata rinviata al 7 marzo: in tre aule sono passati 115 imputati e oltre 100 parti civili. Conte, attraverso i propri legali, ha chiesto la via del rito abbreviato e non del patteggiamento, vorrebbe fare presto perché il 13 giugno contro il Belgio c’è l’esordio all’Europeo ma i tempi del processo si allungano, almeno fino al 21 aprile. L’avvocato Francesco Arata ha dichiarato: “L’unico capo di accusa è basato solo su una ipotesi omissiva, l’allenatore non avrebbe vigilato sul comportamento di qualche giocatore. Questa è l’ipotesi su cui ci muoveremo. L’obiettivo è quello di concludere prima dell’Europeo. Conte è sereno, vuole che questa questione finisca, il problema è il danno di questa vicenda”.

Ma ci sono due nodi importanti da sciogliere: la competenza territoriale e la spada di Damocle della prescrizione che per il reato attribuito all’ex allenatore della Juve scatterà a metà 2018, a cavallo del Mondiale in Russia. Conte è il nome più illustre, ma figura anche Marco Paoloni, ex portiere della Cremonese, accusato non solo di associazione per delinquere finalizzata a truccare le partite, ma anche di aver somministrato di nascosto una sostanza agli allora compagni di squadra durante l’intervallo di Cremonese-Paganese del 14 novembre del 2010.  Per il procuratore Roberto Di Martino, Paoloni avrebbe sciolto un farmaco, il minias nel te’ dei compagni di squadra per compromettere l’incontro. Tra le parti civili la Figc ma anche alcuni Juventus Club della Puglia per ‘danno di immagine’.

La Federcalcio ha chiesto la costituzione  contro tutti gli imputati salvo tre: il ct della nazionale Antonio Conte, Angelo Alessio, suo vice al Siena, e l’attuale allenatore dell’Udinese, Stefano Colantuono. Sono una quindicina, e tutte presentate da imputati minori, le richieste di patteggiamento (un anno e sei mesi di reclusione con i benefici di legge). Tra loro Ivan Tisci, ex calciatore di Pescara, Avellino e Modena. L’accusa e’ di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Richieste avanzate anche da alcuni del gruppo degli scommettitori cosiddetti ‘zingari’ e l’ex calciatore dell’Ascoli, Vittorio Micolucci.

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