Lutto nel mondo del calcio, nella notte si è spento a 78 anni Gino Corioni, ex presidente del Brescia per 22 anni. Dopo un decennio a combattere con la malattia, il numero uno storico delle Rondinelle lascia un grande vuoto ma memorabili pagine di storia. Sin da quando portò l’Ospitaletto fra i professionisti, per poi trapiantarne gli elementi migliori nel Bologna. Con il club felsineo riuscì a conquistare la promozione e poi la qualificazione all’allora Coppa Uefa.
Dal 1992 fino al 2014 fu presidente del Brescia, ventidue anni caratterizzati da cinque promozioni nella massima serie e altrettante retrocessioni, una finale di Intertoto nel 2001 e tanti campioni in quella piccola squadra di provincia che dal 2000 al 2005 è rimasta ininterrottamente in serie A: da Roberto Baggio a Pep Guardiola, da Luca Toni ad Andrea Pirlo, da Gigi Di Biagio a Marek Hamsik, da Maurizio Ganz a Dario Hubner. Senza dimenticare che proprio nel suo Brescia è cresciuto calcisticamente e come un figlio Andrea Caracciolo e che su quella panchina sedeva un allenatore come Carlo Mazzone.
Purtroppo tristi gli ultimi anni di presidenza, con la malattia sempre più feroce. Nel 2011 la retrocessione nella serie cadetta, nel 2013 l’illusione poi vana di riacciuffare la serie A grazie ai playoff, infine nel 2014 il commissariamento del club da parte di Ubi Banca e le prime penalizzazioni in classifica. L’ultimo regalo di Corioni al suo Brescia fu forse l’addio, e la possibilità di lasciar salvare la società nel 2015 da parte di Profida. Continuando a fare il tifo per la sua creatura, fino a stanotte, quando l’ex storico presidente non ha salutato per l’ultima volta.