Prosegue la lotta politica contro la Superlega. In una dichiarazione congiunta i ministri dello Sport dell’Unione Europea, ad eccezione della Spagna, bocciano il progetto ‘Superlega’ (seppur non menzionandolo esplicitamente) chiedendo il mantenimento dei “principi di apertura” e di “merito sportivo” delle competizioni. 26 ministri invitano “gli organi di governo dello sport a organizzare le competizioni nel rispetto dei principi di apertura, pari opportunità, merito sportivo, collegamento tra le prestazioni annuali nelle competizioni nazionali e tutte le competizioni europee, solidarietà finanziaria, integrità ed equità”. “Sosteniamo le principali caratteristiche del modello sportivo europeo, in particolare la struttura piramidale, il sistema aperto di promozioni e retrocessioni, l’approccio dal basso e la solidarietà, il ruolo dello sport nell’identità nazionale” scrivono i 26 ministri dell’Ue, che invitano “gli organi di governo dello sport a preservare queste caratteristiche e valori essenziali e, a questo proposito, a garantire l’equilibrio tra la dimensione economica dello sport e le sue funzioni educative e sociali”.
L’Italia, insieme a 25 Stati membri dell’Unione europea, riafferma il proprio impegno nei confronti di un modello europeo di sport basato sui principi di merito sportivo, uguali opportunità, apertura e trasparenza. “Attraverso tale dichiarazione congiunta – afferma il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi – la quasi totalità degli Stati membri dell’UE si ritrova unita per esprimere la necessità di tutela di un sistema basato sull’efficienza, sull’equa competizione, sul rispetto delle regole finanziarie e sull’equilibrio tra la dimensione economica e la funzione sociale dello sport. Si tratta, inoltre, di un’opportunità per raggiungere un ulteriore miglioramento del sistema sportivo, dalle organizzazioni di base ai livelli professionistici“. Nel corso del gruppo di lavoro europeo sullo sport dello scorso 10 gennaio, infatti, proprio su indicazione di Abodi, l’Italia aveva sollevato il tema dell’importanza di preservare i principi del modello europeo di sport, anche in seguito alle recenti sentenze della Corte di Giustizia sul settore sportivo.