Giancarlo Abete è stato rieletto presidente della Lega Nazionale Dilettanti ottenendo l’unanimità dai 91 votanti presenti all’Assemblea Elettiva svoltasi presso l’Hilton Rome Airport di Fiumicino. Per Abete, che era l’unico candidato, si tratta del secondo mandato consecutivo.
“Tutti noi conosciamo il mondo della comunicazione e sappiamo che il mondo professionistico ha una capacità importante di penetrazione su di essa, ma bisogna stare attenti a non sottovalutare la base della piramide, 1.116.000 tesserati nella lega dilettanti e nel settore giovanile, le 11.000 società, la presenza nei 7.896 comuni d’Italia, perché si commetterebbe un grave errore che pagherebbero quelli che hanno di meno e che fanno del calcio più per motivazioni sociali che non per motivazioni economiche”, ha dichiarato al termine dell’assemblea elettiva che lo ha confermato presidente della Lega Nazionale Dilettanti per il secondo mandato consecutivo. Parlando poi di programmi, Abete ha ricordato che “molto presto avremo appuntamenti importanti, a partire dall’assemblea straordinaria della Federazione il 4 novembre per fare una riflessione sullo statuto federale anche in relazione ai livelli di rappresentanza delle componenti. Poi, il rinnovamento degli organi di presidenza della Federazione ma soprattutto l’attenzione è rivolta alla sostenibilità del calcio dilettantistico e giovanile e alla riforma, ai suoi effetti e ai correttivi, in modo tale da far sì che la riforma dello sport possa essere sostenibile e compatibile con la vita delle società come costi, burocrazie e possibilità di valorizzare i vivai”.
“Abbiamo la necessità che la politica ci aiuti, non che invada il campo dello sport. Qualche tentativo che è emerso è stato respinto al mittente con perdite, ci sono state situazioni che hanno testimoniato la forza delle società – ha proseguito Abete – ribadendo che “l’autonomia è un valore assoluto. Dobbiamo approcciare il mondo delle istituzioni con rispetto e riconoscimento del ruolo, ma anche del nostro ruolo, che è di persone libere, interessate a dare una soluzione ai problemi per il mondo che rappresentano”. Abete, poi, ha fatto riferimento al 4 novembre, data dell’Assemblea straordinaria per il cambio di statuto della Figc, in vista della quale ha affermato di approcciare quel giorno “con grande attenzione e disponibilità a tenere forte la piramide. Ma dobbiamo partire dal presupposto che il provvedimento di legge fotografa quello che già avviene, ossia che in Italia il peso dei professionisti è superiore a quello esistente negli altri Paesi. Pensare ci sia un rapporto tra i risultati della nazionale e avere un consigliere in più significa abusare dell’intelligenza delle persone, è uno specchietto per le allodole”.