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“Da sportivo mi sono sentito tradito dalla mia associazione. La graduatoria è aleatoria“. Queste le parole di Claudio Gavillucci al termine dell’udienza davanti al Collegio di Garanzia dello Sport dove è stata discussa la decisione dell’Associazione italiana arbitri di dismettere l’arbitro di Latina dalla CAN A alla fine della passata stagione calcistica. “Il mio designatore (Nicola Rizzoli, ndr) era presente in tribuna durante Sampdoria-Napoli, penultima giornata dello scorso campionato, gara decisiva per lo scudetto, e mi ha dato un voto molto alto – ha raccontato Gavillucci in una dichiarazione spontanea davanti al Collegio presieduto da Franco Frattini – Rizzoli mi ha fatto anche arbitrare l’ultima giornata, Udinese-Bologna, decisiva per la salvezza. Mi ha detto che ero tra i più in forma e aveva bisogno di me, poi mi ha dato un altro voto eccellente. Alla fine mi ha augurato buone vacanze. Poi, il 30 giugno, mi ha mandato un messaggio chiedendomi di chiamarlo e mi ha comunicato la dismissione, che non è soltanto opera sua“.
Il Collegio deve giudicare il ricorso dell’Associazione italiana arbitri contro la sentenza della Corte federale d’appello che aveva dato ragione a Gavillucci ordinandone il reintegro. “Sono stato tra gli arbitri più utilizzati e più giudicati – ha proseguito l’arbitro di Latina – Sento parlare di un parallelismo con una gara di tuffi, ma in questa competizione tutti vengono giudicati sullo stesso numero di tuffi, mentre io sono stato paragonato a chi ha arbitrato meno partite. Perché non ho contestato prima la graduatoria visto che figuravo nelle ultime posizioni anche nelle stagioni precedenti? Magari avessi potuto conoscere le graduatorie. Quest’anno a gennaio, per la prima volta, l’Aia ha pubblicato la graduatoria e ora tutti gli arbitri mi ringraziano“.
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