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“Avevo firmato un comunicato assieme ad altre 80 calciatrici in cui condannavamo i fatti e annunciavamo che non saremmo andate in nazionale se Rubiales fosse rimasto al suo posto. Oggi Rubiales, come anche Vilda, non è più nella Federazione. Considerando l’avvicinarsi della Nations League e tenendo conto che una parte importante delle nostre richieste è stata soddisfatta, non penso di rinunciare alla chiamata della nazionale”. Lo scrive, in una nota su X, Athenea del Castillo. La calciatrice, a differenza delle altre 21 campionesse del mondo, non ha firmato la nuova nota in cui si ribadisce che non sono state ancora soddisfatte le condizioni poste per tornare in nazionale dopo i cambiamenti strutturali in Federazione (Rfef) e l’addio di Rubiales per il caso del bacio ad Hermoso. “Non dobbiamo dimenticare che siamo calciatrici e abbiamo dei doveri – ha spiegato ancora Athenea – In secondo luogo, i cambi che pretendiamo hanno nomi e cognomi e ritengo che, perché avvengano, il miglior modo è agire da dentro. Sono anche cosciente della situazione di incertezza assoluta che attraversa la Federazione, per cui voglio dare fiducia alle persone che in questo momento hanno preso il timone. Vorrei che si tornasse a pensare solo al calcio e a giocarlo”. E ancora: “In secondo luogo, penso che dobbiamo giocare un torneo molto importante che può darci l’opportunità di competere alle Olimpiadi. Siamo la squadra campione del mondo e non possiamo dimenticarlo, tutti i giocatori hanno passato delle settimane orribili dopo aver realizzato una delle imprese più importanti dello sport spagnolo, e io in particolare ho voglia di guardare il calcio e soprattutto di giocare a calcio”.
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