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“Ronaldo e Messi se decidessero di utilizzare il loro prodigioso livello di popolarità per lottare contro il razzismo potrebbero fare moltissimo. Non parlo di indossare una t-shirt con la scritta Black Lives Matter, parlo di fare qualcosa di più profondo“. Così Megan Rapinoe, Pallone d’Oro 2019 del panorama del calcio femminile, in un’intervista a L’Equipe. Il capitano della Nazionale femminile di calcio campione del mondo ha parlato di diversi temi eleggendo Kylian Mbappé come simbolo del cambiamento: “Spero che le generazioni più giovani possano misurare meglio il loro potenziale impatto. Vorrei che capisse che può davvero cambiare il mondo. Se vuoi essere il re, allora cerca di essere il re migliore possibile“.
E proseguendo sul tema razzismo: “La disponibilità di Lewis Hamilton a parlare è incredibile, per non parlare di LeBron James, dato che sono al centro di colossali poteri economici. Naomi Osaka, che agli US Open indossava maschere con i nomi dei neri uccisi dalla polizia statunitense come Breonna Taylor e George Floyd. Questi atleti mi ispirano. C’è come un filo invisibile tra noi. Non dobbiamo essere timidi“. Mentre sulla politica statunitense: “Trump pensa solo a Trump, è completamente matto. Oggi c’è chi lotta giorno dopo giorno, chi fa due o tre lavori ma non riesce a pagare l’affitto o a mettere da parte contributi per la pensione. I Repubblicani fanno loro credere che è colpa dei neri e degli immigrati. Questa denigrazione continua porta a uno stress generalizzato che alimenta le tensioni nel Paese. Viviamo un tempo di fratture” ha concluso Rapinoe.
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