Calcio femminile

Polemica in Spagna: “Hanno la barba e giocano a calcio con le donne”. La replica: “No alla violenza transfobica”

Campo da calcio e pallone - Foto Pexels Creative Commons Zero (CC0)
Campo da calcio e pallone - Foto Pixabay Creative Commons Zero (CC0)

La partita di un campionato catalano di calcio femminile tra Terrassa ed Europa B, andata in scena lo scorso fine settimana, è diventata un caso politico in Spagna. Come racconta Marca, Alicia Tomás, consigliera Vox della città di Egarense, ha sottolineato sui social network che l’Europa B aveva schierato due “tizi con la barba”. In realtà, Alex e Nil, le due giocatrici in questione, sono donne biologiche che stanno attraversando la transizione per diventare uomini, ma che continuano a giocare in un campionato femminile, dal momento che non sono ancora autorizzate a competere tra gli uomini. Immediata la replica della squadra ‘Europa B’: “Di fronte alla violenza esercitata su due giocatrici della squadra riserve femminile, dal Club Esportiu Europa diciamo no alla violenza transfobica e LGTIfobica e a qualsiasi tipo di violenza. Il nostro club nel corso della sua storia centenaria si è distinto per i valori della sportività, del fair play e del rispetto delle normative sportive vigenti. Inoltre opera e si batte per il diritto di tutte le persone a vivere una vita libera da ogni tipo di violenza. Una vita che meriti di essere vissuta. Combattere i crimini d’odio e la violenza transfobica è un dovere collettivo che interpella l’intera società. Per questo ribadiamo e diciamo a gran voce che rimarremo saldi. Contro l’aggressione e il fascismo diciamo ‘non un passo indietro ‘”. si legge nel comunicato. Dopo la partita, la consigliera Tomas ha pubblicato un nuovo tweet: “È ingiusto che uomini che si percepiscono come donne partecipino a una competizione femminile, così come lo è per le donne sottoposte a terapia ormonale maschile”. 

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