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Sono state 152 le calciatrici vittime di messaggi online offensivi, discriminatori o minacciosi durante gli scorsi Mondiali organizzati in Australia e Nuova Zelanda. È il dato che emerge da uno studio pubblicato da Fifa e Fifpro, il sindacato dei giocatori, prendendo in esame i 5,1 milioni post e commenti sulle 697 giocatrici che hanno preso parte al torneo iridato, vinto dalla Spagna. Quasi il 50% dei messaggi offensivi erano omofobici, sessisti o di natura sessuale. La ricerca stima inoltre che le giocatrici del Mondiale femminile avessero il 29% in più di possibilità di essere bersaglio di commenti offensivi rispetto ai colleghi uomini durante i Mondiali del 2022 in Qatar. La Fifa si è avvalsa dei dati forniti dal suo Servizio di Protezione delle Reti Social (SMPS), che ha scansionato milioni di pubblicazioni online utilizzando software di intelligenza artificiale. Due in particolare le calciatrici prese di mira sui social, una statunitense e un’argentina, i cui nomi non sono stati rivelati. “Non deve esserci posto sui social network per chi insulta o minaccia qualcuno, durante i tornei organizzati dalla Fifa o in qualsiasi altro momento“, le parole del presidente Gianni Infantino.
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