La Roma passa sul campo della Juventus ed accede alla finale contro il Milan di Ganz. Una sfida incredibile, dalle mille emozioni, dove però la Roma ha dato qualcosa in più, meritando il 3-2 che nonostante la sconfitta vale la qualificazione. Il primo tempo si conclude sull’1-0 firmato Pedersen, ma sono 45 minuti all’insegna dell’equilibrio. Entrambe hanno diverse occasioni, il risultato potrebbe essere molto diverso ma, prima Hurtig e poi la Bonfantini per le giallorosse sprecano occasioni nitide davanti le rispettive porte. Il gol di Pedersen arriva dopo diciassette minuti grazie ad uno splendido colpo di testa che finisce sotto l’incrocio della porta difesa da Ceasar. Proprio l’estremo difensore della Roma è miracolosa sul finale su un colpo di testa di Sembrant. Nel finale gol inutile di Sara Gama al 96′.
Il secondo tempo inizia esattamente come il primo parziale di gara: tanto equilibrio. La Roma trova il gol al 52′ con Lazaro, ma il tutto viene annullato per un fuorigioco giusto. La grande occasione per il gol qualificazione delle giallorosse arriva al minuto 64, quando dopo una serie di rimpalli favorevoli la Thomas si ritrova a meno di un passo dal pareggio, col pallone tra i piedi a porta vuota, ma clamorosamente non si fa trovare pronta e spreca tutto. Ma nulla è perduto, neanche per la stessa Thomas che tredici minuti dopo si ritrova nuovamente la palla del pareggio e questa volta non sbaglia, tap-in vincente ed è 1-1. La Roma è vicina alla qualificazione. Il sigillo però arriva al minuto 82, quando Lazaro vola su un corner e batte Giuliani: è 1-2, la Roma rimonta la Juventus e mette più di un piede in mezzo in finale.
Nel finale di gara prova la clamorosa rimonta la squadra di Guarino, le bianconere spingono e in pieno recupero trovano il pari con la Girelli, poi il 3-2 con Sara Gama, ma il gol è comunque non sufficiente per ribaltare il 2-1 dell’andata per via della regola dei gol in trasferta. Un finale di gara incredibile, la Roma si qualifica alla finale di Coppa Italia femminile, dove ad attenderli c’è il Milan di Ganz.
