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“Noi donne non vogliamo gli stessi stipendi ma chiediamo almeno le stesse tutele degli uomini”. Sono queste le parole di Sara Gama, capitano della Juventus e della Nazionale femminile di calcio. La calciatrice ha voluto sottolineare le differenze tra donne e uomini: “C’è una grandissima differenza. Ciò dipende innanzitutto da come è lo stato delle cose, fino a ieri non si sentiva nemmeno parlare di calcio femminile, quindi è chiaro che noi siamo agli albori del nostro sviluppo. Anche per i maschi è stato tutto graduale, una volta non si vedevano le cifre di oggi. La nostra questione non è paragonarci a un Cristiano Ronaldo o a un Giorgio Chiellini. Noi vogliamo avere le stesse tutele, cioè il diritto ad avere una pensione, identiche potenzialità assicurative, oltre alla maternità . Esiste da due anni un fondo per la maternità delle atlete italiane: è da due anni che anche a livello governativo ci si pone la questione. Prima la maternità non era concepita per tutte le atlete, non parliamo solo di calcio. La questione è data dunque dalle tutele, quello è uno step fondamentale per noi”.
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Si è poi cambiato argomento, parlando di razzismo in ottica di calcio femminile: “Noi siamo un’isola abbastanza felice, che porta avanti determinati valori, motivo per cui questa estate abbiamo colpito in questo modo il grande pubblico: sono cose che si vedono. Forse mancano un po’ nel nostro Paese i messaggi positivi. Nel calcio femminile riusciamo a mantenere determinati valori. Ma non ci illudiamo: se si allarga il pubblico, non è che il calcio femminile fa storia a sé rispetto a ciò che è la società italiana. Penso che il calcio femminile possa essere un esempio: se il calcio può essere differente può essere differente anche la società . Dipende da noi”.
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