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Il ct della nazionale femminile di calcio Milena Bertolini ha espresso tutto il proprio disappunto per l’interruzione definitiva del campionato di Serie A decisa dalla Figc e ai microfoni di Radio 24 a Tutti Convocati spiega il suo pensiero in merito a questa decisione che penalizza l’Italia rispetto ad altri paesi: “Credo che si poteva concludere la stagione, anche perché mancavano solamente sei giornate e c’era tutto il tempo per finirla. Ma è chiaro che se arrivi a fine maggio-inizio giugno e solo due squadre hanno fatto allenare le ragazze, diventa tutto più complicato. E’ mancata la volontà forte di fare finire il campionato: se tutte le società avessero fatto allenare le ragazze dal 4 maggio, come è successo in campo maschile, le condizioni per finire il campionato c’erano tutte. Siamo indietro rispetto ad altri Paesi e vent’anni di mancata progettualità non si azzerano in 5 anni, per questo era fondamentale portare a termine la stagione. Le nostre atlete non sono professioniste di stato ma lo sono di fatto e sono un patrimonio del nostro calcio: lasciarle senza allenamenti per 5-6 mesi è una mancanza di rispetto nei loro confronti e verso la pari dignità delle donne”.
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