Il portiere della Nazionale statunitense di calcio femminile, Hope Solo, è stata sospesa per 6 mesi a causa della sua uscita molto poco fortunata nei confronti della squadra della Svezia, definita durante l’Olimpiade di Rio de Janeiro ‘una manica di codarde’. Un commento probabilmente guidato anche dalla sconfitta appena subita per mano delle scandinave nei quarti di finale del torneo olimpico.
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La sospensione, annunciata il 24 agosto, ha effetto immediato e comminata a causa delle parole “contrarie ai principi sportivi della Nazionale“. Queste le parole di Sunil Galati, il presidente della Federazione statunitense di calcio: “Il commento di Hope Solo durante i Giochi è inaccettabile e va contro ogni standard di comportamento richiesto, soprattutto alle Olimpiadi, dove si promuovono gli ideali di fair play e rispetto. Tutti devono rispettare questi ideali, senza esclusioni“.
Non ci stanno la Solo stessa e Rich Nichols, presidente dell’associazione statunitense di calcio femminile. La goalkeeper ha così dichiarato: “Per 17 anni ho dedicato la mia vita al calcio femminile ed alla Nazionale, facendo il mio lavoro nell’unico modo che conosco: con passione, tenacia ed impegno. Questo non solo per essere il miglior portiere degli Stati Uniti, ma il migliore del mondo. E sono distrutta dalla decisione della Federazione“. Nichols ha invece parlato di un pronto ricorso: “Una decisione eccessiva e sproporzionata rispetto al fatto. Sarebbe stata presa anche nei confronti di un collega di sesso maschile in un momento di frustrazione post sconfitta? In ogni caso, è inutile dire che procederemo ad un appello il primo possibile“.