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Il presidente del Coni Giovanni Malagò lancia l’allarme. Secondo il numero 1 dello sport italiano, intervistato da Rai Radio 1, il rischio di andare ai Giochi di Tokyo senza inno e senza bandiera “è molto elevato perché, dopo aver speso impegni e promesse senza essere riusciti a ottenere la soluzione, siamo arrivati all’ultimo miglio. L’Italia in questi frangenti da’ il meglio di sé e tira fuori il coniglio dal cilindro: è abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto, ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quanto meno mantenga la parola perché ormai tutti sanno perfettamente il rischio che corriamo”.
Al centro del confronto con il Premier Giuseppe Conte c’è stato il tema dell’autonomia del Coni: “Un incontro molto cordiale – racconta Malagò – Mi ha ascoltato ed era assolutamente preparato sull’argomento, ricordando benissimo il 24 giugno 2019 quando venne a Losanna per l’assegnazione dei Giochi di Milano-Cortina: Conte non ha alcun tipo di responsabilità, tutto è stato legato alla legge delega, adesso il problema è sul suo tavolo e lo stesso Bach è in contatto costante con lui“. Poi la conclusione: “Tutto è surreale. Stiamo lavorando in un contesto emergenziale, non esiste ancora una nostra pianta organica – spiega il presidente del Coni – Stiamo facendo di necessità virtù. Peraltro c’è una concomitanza di date, con le elezioni del Comitato olimpico nazionale a metà maggio e due mesi dopo bisognerà essere a Tokyo: rendetevi conto del tour de force che affrontiamo anche da un punto di vista organizzativo verso Giochi Olimpici che saranno diversi e sicuramente molto belli. Sono convinto che sarà l’edizione più importante di sempre“.
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