Thibaut Courtois è pronto a giocare da titolare la finale di Champions League di Wembley, visto che Lunin, che ne ha preso il posto dopo l’infortunio, non è al meglio. Nel frattempo, però, negli ultimi giorni il portiere belga è stato protagonista di una singolare vicenda, che ne ha però messo in luce la grande solidarietà e la capacità di immedesimarsi in un dramma familiare.
“Thibaut Courtois”, infatti, è adesso anche il nome di Liam Vande Branden, un bambino belga scomparso nel 1996. Da ventotto anni non si hanno notizie di questo bimbo e il padre, per provare a tenere viva l’attenzione dei media nei confronti delle ricerche del figlio, ha richiesto un cambio simbolico di nome al giudice. Liam è divenuto ora Thibaut Courtois nei rapporti di ricerca. In sostanza, nome e cognome del portiere, tra le personalità più in vista del Belgio con quasi 500.000 ricerche su Google al mese, adesso sono finiti nell’elenco delle persone scomparse nel suo paese di nascita .Il tutto, ovviamente, per una buona causa, una campagna social a opera di Child Focus che lui stesso ha accettato di portare avanti per dare maggior visibilità e restituire speranze a una famiglia sfortunata.
“Se cerchi Courtois su Google nel prossimo futuro, finirai anche tu sul sito con l’avviso di indagine”, ha affermato a Vrt Nel Broothaerts di Child Focus. D’altro canto, le ricerche del bambino scomparso col nome originale di Liam Vande Branden sono purtroppo ridotte.