Calcio estero

Spagna, Tebas: “La lotta alla pirateria la nostra sfida più grande”

Javier Tebas
Javier Tebas - Foto IPA

Javier Tebas, presidente della Liga, al Nueva Economia Forum ha toccato varie tematiche inerenti – in maniera diretta e indiretta – il mondo del calcio. Una delle battaglie che Tebas continua a combattere è quella relativa alla pirateria televisiva e all’utilizzo di strumenti che portano perdite ingenti per il prodotto. “Dobbiamo prendere coscienza che questa è la sfida principale dello sport in generale. Se questa dinamica non cambia tra due o tre anni troveremo una diminuzione degli introiti audiovisivi che si ripercuoterà su tutto il mondo del calcio. In Argentina, la giustizia ha costretto Google a rimuovere le app dai telefoni, in Spagna sporgeremo denunce penali contro Google e anche in Francia, perché siamo stanchi. Basta. L’ultimo rapporto è della settimana scorsa: il 40% della popolazione spagnola pirata. Se non risolviamo questo problema, ci troveremo in una situazione molto complicata. Il giorno in cui avremo la legislazione, questa sarà già obsoleta, perché la pirateria parte sempre in vantaggio.”

Tebas tra i vari argomenti ha toccato anche quello riguardante il calendario, con vari giocatori che hanno iniziato a parlare di possibilità di scioperi: “La FIFA ti consulta sul calendario, tu gli dici che non sei d’accordo e loro fanno comunque quello che vogliono. Per principio non sono favorevole allo sciopero. Però penso che possa essere vero visto i colloqui che ho avuto con la FIFPRO”

E su Vinicius e il razzismo: “La Spagna non è razzista, ma ci sono episodi razzisti, sì. E c’è bisogno che finiscano. Anche se Vinicius avesse un comportamento più adeguato, sarebbe comunque bersaglio di attacchi perché è un leader contro il razzismo. C’è un fatto: dopo l’incidente di Vinicius in Spagna a Valencia, la collaborazione degli spettatori è molto maggiore rispetto a prima”.

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