Cheikh Kane Sarr, portiere del Rayo Majadahonda, squadra di ‘tercera liga‘ in Spagna, ha affrontato un tifoso dopo aver ricevuto insulti razzisti, gli ennesimi in un campionato spagnolo, nella partita contro il Sestao. Ai microfoni di “El Partidazo” su Cadena COPE e ad El Mundo ha parlato di ciò che è successo e ha fatto riferimento a un collega che da tempo è preso di mira dai tifosi, se così potremmo definirli, ovvero Vinicius Jr.
“Nel secondo tempo, quando abbiamo cambiato campo, ho iniziato a sentire delle urla. Al 50′ hanno iniziato a fare suoni da scimmia. All’82’, dopo aver subito il secondo gol, sono andato a prendere dell’acqua da bere. Poi ho sentito: “N***o di merda, n***o di merda”. Prima c’erano tante altre persone che insultavano, non solo me, insultavano anche gli spagnoli, tanta gente. Ma poi ho sentito quest’uomo”, dice durante l’intervista.
Poi continua e ammette l’errore: “Non ce la facevo più. Ero molto nervoso. Avevo sentito le urla. Sono in Ramadan. Volevo chiedergli perché mi trattava così, se aveva o no una famiglia e poteva capire… Non avevo alcuna intenzione di aggredirlo. Ecco perché l’ho afferrato per la sciarpa. Come avrei potuto colpirlo? Non ho mai aggredito nessuno. Se mi sanzionano, questa sarà la prima sanzione che avrò in la mia vita”, dice Sarr che in un momento di rabbia ha afferrato il tifoso in questione per la sciarpa.
Infine l’espulsione non digerita e sul razzismo nel calcio spagnolo: “Non può essere che qualcuno che viene insultato e soffre venga anche sanzionato. Non so cosa succederà con la decisione del Comitato gara, ma vorrei che riflettessero su questo. Com’è possibile? La verità è che ho pensato che per prima cosa avrebbe fatto. Doveva proteggermi (L’arbitro, ndr.), ma no. Quello che ha fatto è stato espellermi. Penso che ci sia razzismo in tutti i paesi, ma ciò non significa che i paesi siano razzismo nel loro insieme. Sono quelle persone che devono essere rimosse dai campi e punite nella società e proteggere quelli di noi che potrebbero averlo subito. Se tutti i giocatori neri fossero come Vinicius, il razzismo finirebbe”, conclude.