Lo abbiamo potuto ammirare prima nel Barcellona e poi nella Spagna, dove ha dimostrato una classe e un’intelligenza tattica fuori dal comune, e il tutto a nemmeno 19 anni. Stiamo parlando di Pedri Gonzalez Lopez, che grazie alle sue doti ha da pochi giorni fatto segnare un nuovo record, che lo catapulta dritto nella storia del calcio spagnolo. Come sottolineato da As, in soli 628 giorni, meno di due anni, ha debuttato in tutte le categorie possibili della Roja, dall’under 17 alla selezione olimpica. Una precocità assurda, se si pensa che l’intero percorso dall’Under 17 alla Nazionale maggiore, sempre che ci si riesca ad arrivare, necessita di sei anni. Ma Pedri, evidentemente, andava di fretta.
Ripercorriamo, quindi, la carriera in Nazionale del ragazzo nato a Tegueste. Esordisce con l’Under 17 il 28 ottobre 2019 in Spagna-Argentina valida per il Mondiale di categoria. Prima aveva già fatto segnare il proprio debutto con l’Under 18, il 14 settembre 2019 contro il Qatar, trovando anche la via della rete. L’inverno successivo arriva anche la sua unica apparizione con l’Under 19 in amichevole contro la Danimarca.
Il 3 settembre 2020 fa segnare il suo esordio con l’Under 21 di Luis de la Fuente, contro la Macedonia, e sei mesi più tardi arriva la chiamata di Luis Enrique, che lo schiera per la prima volta il 25 marzo 2021 contro la Grecia, partita valida per le Qualificazioni al Mondiale in Qatar. Poi, appunto, arriva l’Europeo da protagonista, dove viene sostituito solamente al minuto 119 della partita contro la Svizzera. Due giorni fa, il 17 luglio 2021, arriva anche l’ultimo tassello per entrare nella storia, il debutto nella Nazionale Olimpica, nell’amichevole giocata contro il Giappone, in cui è entrato in campo al 68′ al posto di Dani Ceballos.
A 18 anni, 7 mesi e 22 giorni (ora 24) Pedri ha già scritto la storia di una delle Nazionali di calcio più importanti del mondo. Che sia il preludio di un ritorno in grande stile della Spagna cannibale ammirata negli ultimi 13 anni?