Si è aperto quest’oggi, davanti l’Audiencia Nacional a San Fernando de Henares, in quel di Madrid, il processo all’ex presidente della Federcalcio spagnola, Luis Rubiales, imputato con l’accusa di aggressione sessuale e intimidazioni per il bacio forzato alla capitana della nazionale spagnola, Jenni Hermoso, avvenuto nel corso della premiazione dei Mondiali femminili a Sidney, il 20 agosto 2023. L’ex numero uno del calcio iberico è inoltre accusato di aver esercitato una serie di pressioni affinché la giocatrice si dicesse in un secondo momento consenziente. Hermoso è pertanto divenuta anche un simbolo della lotta al sessismo nello sport in Spagna.
Nei confronti del 47enne, la procura spagnola ha chiesto una condanna pari a due anni e mezzo di carcere. Tra gli imputati ci sono anche Jorge Vilda, allenatore della nazionale femminile dal 2015 al 2023, Ruben Rivera, direttore di marketing della Rfef, e Albert Luque, direttore sportivo della selezione femminile, accusati di intimidazioni nei confronti di Hermoso, e dei suoi amici e familiari per indurla a dichiarare pubblicamente a favore di Rubiales. La procura chiede per loro condanne a un anno e mezzo di carcere e 100.000 euro di danni. L’interrogatorio di Rubiales e degli altri imputati è stato calendarizzato per il 12 febbraio.
Rubiales era stato rinviato a giudizio dall’Audiencia Nacional, che ha stabilito che “il bacio sulla bocca non era consensuale” ed è stato dato “di sorpresa e senza il consenso e l’accettazione” da parte della giocatrice. Inoltre, sarebbero state ricostruite in modo chiaro le pressioni “costanti e ripetute” su Hermoso e sui suoi familiari a amici, in modo tale da farle affermare che quel bacio fu un gesto consensuale fra due amici.
LE PAROLE DI HERMOSO
Nella giornata di oggi era previsto l’interrogatorio in aula di Jenni Hermoso, che è arrivata a Madrid dal Messico, dove gioca nel club Tigres. Successivamente, saranno altre 26 le persone citate dal magistrato José Manuel Clemente, della sala penale dell’Audiencia Nacional, e che verranno ascoltate nel corso del processo che durerà , con un ritmo molto serrato, fino 19 febbraio. Hermoso ha dunque risposto oggi alle domande dei pm: “Rubiales mi prese la testa fra le mani e non ho potuto reagire in nessun modo. Sentii che il bacio era fuori contesto, che mi stava baciando il mio capo e che questo non dovrebbe succedere in nessuna relazione di lavoro”, ha spiegato la campionessa spagnola al magistrato durante il dibattimento.
Poi, ala domanda se si fosse sentita violentata, la calciatrice ha replicato: “Mi sono sentita non rispettata. Sentivo che era stato macchiato uno dei momenti più felici della mia vita”. Pullover nero e collo alto, Hermoso si è presentata alle ore 10 in punto in tribunale e, dopo essersi sottoposta alle dichiarazioni preliminari spontanee, ha risposto alle domande sul bacio forzato: