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“Lo sport in Russia e il calcio in particolare servono come un importante strumento di propaganda di stato, promuovendo le politiche di morte e distruzione della Russia. Ringraziamo la Corte per aver fatto da eco alle organizzazioni di diversi settori in tutto il mondo nell’escludere e isolare la Russia da qualsiasi ‘esistenza normale’ fino a quando non pone fine alla guerra contro l’Ucraina e rinuncia a tutti i territori ucraini occupati”. Queste le parole del Ceo dello Shakhtar Donetsk Sergei Palkin dopo la decisione del Tas di confermare l’esclusione dei club russi e bielorussi da tutti i tornei Uefa. A beneficiare della decisione del Tas sarà proprio il club ucraino, che manterrà il suo posto nella fase a gironi della Champions League come squadra del paese successivo con il punteggio più alto. Lo Shakhtar, così come le altre squadre del paese, giocherà le partite europee la prossima stagione in sedi neutrali all’estero.
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