Calcio estero

Scontro Real e Barcellona contro la Liga: nel mirino l’accordo con CVC

Florentino Perez - Foto Instituto Cervantes de Tokio - CC-BY-SA-3.0
Florentino Perez - Foto Instituto Cervantes de Tokio - CC-BY-SA-3.0

Non solo Messi. Nella serata di oggi, Real Madrid e Barcellona hanno manifestato la loro opposizione contro l’accordo firmato dalla Liga con il fondo di investimento CVC che, secondo i due colossi del campionato, lede gli interessi dei club spagnoli. L’intesa siglata mercoledì porterà la cessione del 10% del capitale della Liga per 2,7 miliardi di euro. Verrà creata una nuova società in cui la Liga trasferirà tutte le sue attività e in cui CVC deterrà “una quota di minoranza di circa il 10%“. La Liga manterrà comunque la gestione dei diritti tv.

Furioso il Real Madrid: “Questo accordo è stato concluso senza la partecipazione del Real Madrid ed a sua insaputa. La Liga ha permesso per la prima volta oggi di avere un accesso limitato ai termini dell’accordo“, si legge in un comunicato stampa. E ancora: “Le trattative si sono svolte senza una reale concorrenza e le condizioni economiche stabilite con il fondo CVC assicurano una redditività annua superiore al 20%“, continua il Real Madrid. “Questo fondo è lo stesso che ha tentato senza successo di concludere accordi simili con le leghe italiana e tedesca”, scrive ancora il Real, aggiungendo che in Spagna, “questo accordo, utilizzando una struttura ingannevole, espropria i club del 10,95% dei loro diritti audiovisivi, per cinquant’anni, e in contraddizione con la legge“.

Il club convocherà a breve l’assemblea dei suoi soci per affrontare “le significative perdite di patrimonio, senza precedenti in 119 anni di storia, che il suddetto accordo provocherà“. Anche il Barcellona ha espresso la propria “sorpresa”, ritenendo che l’accordo “non sia stato sufficientemente concertato con i club (titolari dei diritti televisivi)“. E infine: “Il club ritiene inopportuna la firma di un contratto di mezzo secolo, viste le incertezze che ancora circondano il mondo del calcio” e ritiene che “i termini del contratto di cui parla la Liga condannino il futuro del Barcellona in termini di diritti audiovisivi”.

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