[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Superclasico senza fine. Quella che doveva essere la partita del secolo per il calcio sudamericano, rischia di trasformarsi ora nel match più discusso di sempre. Nella giornata di ieri è stata stabilita la sede della finale di ritorno della Copa Libertadores 2018 dopo i disordini a Buenos Aires che hanno portato al rinvio e al cambio di location dell’incontro, arriva il no del River Plate alla disputa della sfida fuori dai confini dell’Argentina. I Millonaros in un comunicato ufficiale dichiarano di non aver intenzione di giocare il derby contro il Boca Juniors al Bernabeu di Madrid: “La responsabilità della carenza di sicurezza del giorno sabato 24, occorsa fuori dall’anello perimetrale disposto per l’evento, è stata assunta apertamente dalle alte autorità dello Stato. Ciò equivale a dire che i fatti che il River Plate contesta non sono in alcun modo riconducibili alla responsabilità della società.
“Più di 66 mila spettatori presenti allo stadio – prosegue il River nel comunicato – hanno aspettato pazientemente per circa otto ore sabato e sono tornate allo stadio per la seconda volta domenica. A queste stesse persone si vuole ora negare ingiustificatamente la possibilità di presenziare allo spettacolo, in virtù dell’evidente differenza di costi e la distanza dalla sede scelta. È incomprensibile che il Clasìco più importante del calcio argentino non si possa disputare con normalità nello stesso paese che in questi giorni ospita un G20. Il calcio argentino e la federcalcio non possono né devono permettere che un manipolo di violenti impediscano il disputarsi di un Clasìco nel nostro paese”. Si attende ora la risposta della federazione argentina, della CONMEBOL e degli Xeneizes.