Richarlison, attaccante della Seleçao e del Tottenham, si racconta senza filtri a “Espn Brasil” dopo che a settembre, dopo essere sostituito nella disastrosa sconfitta dei verdeoro in Bolivia e scoppiato in lacrime in panchina, aveva ammesso di aver bisogno di aiuto.
Il suo gol contro la Serbia è stato dichiarato il più bello dei Mondiali in Qatar, ma da quel momento è iniziata una spirale negativa dalla quale il calciatore è uscito solo grazie alle sedute dalla psicologa: “Avevo giocato un Mondiale, ero all’apice, ma dopo sembrava che fosse crollato tutto. Avevo raggiunto il limite, non dico che pensassi di farla finita ma ero in depressione e volevo mollare tutto. Anzichè andare ad allenarmi volevo rimanere a casa, tornare nella mia stanza, non sapevo cosa mi passasse per la testa”.
Come lui stesso ammette è stato decisivo il confronto col padre: “Andare da lui, che assieme a me aveva inseguito il sogno di giocare un Mondiale, e dirgli ‘papà, voglio smettere’, è stato pazzesco”.
A quel punto Richarlison ha scelto di affidarsi ad uno specialista, invitando tutti a fare lo stesso se si hanno problemi: “La psicologa, che volesse o no, mi ha salvato, mi ha salvato la vita. Nella mia famiglia ci sono persone che pensano che chi va dallo psicologo è da considerarsi pazzo, loro pensano che sia pazzo. Ma è stata la scoperta più bella che abbia mai avuto in vita mia. Se avete bisogno di uno psicologo, andateci”.