
Campo da calcio e pallone - Foto Pixabay Creative Commons Zero (CC0)
Brutto episodio di razzismo in Copa Libertadores Under 20. La scorsa settimana, durante il match tra Palmeiras e Cerro Porteno, il calciatore verdeoro Luighi, uno dei più grandi talenti del settore giovanile brasiliano, è stato vittima di gesti razzisti da parte dei tifosi della squadra paraguaiana. “Quello che ho subito oggi è stato un crimine, cosa faranno la CONMEBOL e la federazione? Siamo dei giocatori delle giovanili, stiamo ancora imparando e poi succede questo“, ha affermato al termine del match il calciatore verdeoro, aggiungendo poi sul suo profilo Instagram: “Fa male all’anima. È lo stesso dolore che tutti i neri hanno sofferto nel corso della storia, perché le cose si evolvono ma non si risolvono mai al 100%“. Lo stesso Palmeiras ha pubblicato un comunicato dopo la partita: “È inaccettabile che, ancora una volta, un club brasiliano debba lamentarsi di un atto criminale di razzismo avvenuto in partite valide per le competizioni CONMEBOL. La Società Sportiva Palmeiras dà tutta la solidarietà agli atleti della società che stanno giocando la Libertadores U20 in Paraguay e comunica che andrà fino alle ultime istanze affinché tutti coloro che sono coinvolti nell’ennesimo episodio disgustoso di discriminazione siano puniti adeguatamente”. Il razzismo è un crimine! E l’impunità è complice dei codardi! Le tue lacrime, Luighi, sono le nostre! La famiglia del Palmeiras è orgogliosa di te!“.
La proposta del Palmeiras
La presidente del club brasiliano Leila Pereira ha proposto, come provocazione, ai club brasiliani di lascia la CONMEBOL per aggregarsi alla CONCACAF (Federazione Nordamerica, Centroamerica e Caraibi). Il Palmeiras ha infatti ritenuto insufficiente la multa di 50.000 dollari inflitta al club paraguaiano. “Dato che la CONMEBOL non è in grado di prevenire in razzismo e non è in grado di trattare i brasiliani come meritano, perché non prendere iniziativa e uscire dalla CONMEBOL per unirsi alla CONCACAF? È un qualcosa su cui rifletteremo. I giocatori brasiliani vanno rispettati. Quando si è verificato l’episodio di Luighi, ho contattato il presidente della Federazione Alejandro Dominguez e mi ha garantito che ci sarebbero state sanzioni molto severe, ma da ciò che è successo non ha rispettato le promesse fatte. Sicuramente le multe non incentivano altri casi di razzismo, ma le cose non cambieranno se non si agirà in modo diverso. Una piccola nota non basta, no, dobbiamo prendere misure decise”, le parole di Pereira in un’intervista a TNT Sports. La presidente del Palmeiras ha rilasciato alcune dichiarazioni all’emittente locale Cazé TV: “Abbiamo dovuto dimenticare quella scena che non ho visto solo io, ma il mondo intero. Non ho dubbi che tutti siano rimasti commossi nel vedere che questo ragazzo di 18 anni ha avuto il coraggio di mostrare tutto il suo dolore davanti alle telecamere. Si poteva vedere il dolore sul suo viso. Le lacrime di Luighi non saranno vane. Combatteremo. La multa della CONMEBOL è stata ridicola”.
Pereira ha confermato che incontrerà i rappresentanti dei club brasiliani questa settimana presso la sede della Confederazione calcistica brasiliana (CBF) per discutere della questione: ‘‘Mercoledì ho un incontro alla CBF, parlerò con i club brasiliani che saranno presenti e con Ednaldo. Se qui in Sud America non ci rispettano, perché non dovremmo iniziare a rivolgerci ad un’altra Federazione. Naturalmente, dal punto di vista finanziario sarebbe meglio per i club brasiliani . ‘La maggior parte dei club brasiliani soffre di razzismo in Sud America. Non possiamo permettere che ciò accada. Il Palmeiras non resterà in silenzio su questo argomento”.