Peter Whittingham
Calcio estero

“Quel suo mancino magico”. Peter Whittingham, leggenda del Cardiff

Se c’è qualcosa che rende se possibile ancora più triste la vicenda di Peter Whittingham, simbolo del Cardiff City scomparso all’età di 35 anni, è l’impossibilità di salutarlo nel suo stadio con una standing ovation, la stessa che il suo pubblico gli tributò in occasione della sua ultima partita casalinga. Morire non di coronavirus ai tempi del coronavirus significa squarciare quel velo di anomalia che accompagna la quarantena di milioni di europei. Quasi un ritorno brutale ad una ‘normalità’ funesta ma meno atipica. E senza luci dei riflettori. Forse è per questo motivo che la lotta per la vita di Peter Whittingham, uno dei più forti calciatori della storia della Championship con 413 presenze con la maglia del Cardiff, è passata quasi inosservata fuori dai confini del paese. E’ stata una caduta accidentale in un pub a togliergli la vita dopo una settimana di agonia in ospedale. Sono novantasei le reti siglate con la maglia del Cardiff, novantasette in carriera con un gol ai tempi dell’Aston Villa prima di vestire dalla stagione 2006/07 la maglia delle bluebirds. Da quel momento gol, magie e soprattutto fedeltà ad un club lontano dalla sua Nuneaton.

La Cardiff calcistica è un retroterra di tradizione e identità difficile da penetrare. Ci sono riusciti in pochi. Sicuramente Maurice Maeterlinck, artista belga, il cui spettacolo teatrale ‘Bluebird’ nei primi del novecento piacque così tanto che il soprannome e simbolo del club fu appunto ‘Bluebird’ con il blu adottato come colore sociale. Lo stesso simbolo difeso a spada tratta dai fans del Cardiff dopo la decisione del proprietario malese Vincent Tan di sostituire il blu del colore sociale con il rosso simbolo del dragone gallese e considerato di buon auspicio in Oriente. Poi nel 2014/15 il ritorno alle origini e la vittoria di una tifoseria fedele alle tradizioni e ai suoi campioni, su tutti il leggendario Fred Keenor. Sotto la statua del calciatore-soldato ieri sono apparse diverse sciarpe, un modo di singoli tifosi per sentirsi uniti nel dolore nell’epoca storica meno indicata per stare vicini fisicamente. Ne hanno passate tante i tifosi del Cardiff. E ora c’è il colpo più duro, la perdita prematura della bandiera che va oltre i confini del rettangolo verde. In fondo le parole più sincere le ha utilizzate Aaron Ramsey che del Cardiff è stato giocatore e tifoso e di Whittingham amico e compagno di squadra: “Ti sarò per sempre grato per avermi preso sotto la tua ala protettrice. Sei stato uno dei calciatori più tecnici e dotati con cui ho giocato e quel tuo mancino era come una bacchetta magica. Sono grato di aver giocato con te“.

SportFace