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Corruzione attiva nell’organizzazione dei Mondiali di atletica, questa è l’accusa verso il presidente del Paris Saint-Germain Nasser Al Khelaifi. Il numero uno del club parigino è finito sotto inchiesta per via di un affare legato a versamenti sospetti a Massata Diack, figlio dell’ex presidente della Federazione Internazionale di atletica (Lamine). Movimenti di denaro, secondo quanto riportato dalla notizia odierna del quotidiano Le Parisien, legati al tentativo di portare a Doha i mondiali di atletica nel 2017, poi però assegnati a Londra per quell’edizione e rinviati in Qatar per il 2019. Al Khelaifi in passato era già stato interrogato per chiarire il suo ruolo in una società diretta dal fratello in relazione a un’altra società di proprietà del figlio di Diack. Infatti nel 2011 si registrano due versamenti sospetti da 3,5 milioni che i giudici francesi attribuiscono al tentativo di portare i Mondiali di atletica a Doha. Pronta la risposta dell’avvocato del presidente del PSG che sottolinea come le accuse siano infondate e basate su approssimazioni visto che Al Khelaifi fu azionista della società del fratello solamente tra il 2013 e il 2016. Un’altra inchiesta che comunque scomoda la tranquillità dell’emiro, già coinvolto nel caos dei diritti televisivi dei Mondiali 2026 e 2030 nei paesi asiatici.
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