Dopo tanto parlare, arriva il giorno in cui Gianluigi Buffon si presenta in conferenza stampa ai nuovi tifosi del Psg. Il portiere che ha legato la propria vita alla Juventus riparte dai parigini per chiudere la carriera sperando di vincere l’unico trofeo che manca alla propria sterminata collezione. L’estremo difensore era a un passo dal ritiro, ma la proposta della ricchissima squadra francese lo ha portato a cambiare idea, continuando a giocare ad alti livelli: “Sicuramente stavo già programmando un altro tipo di futuro ma dentro di me ho sempre avuto l’ambizione e la speranza che accadesse qualcosa. Ho ancora qualcosa di importante da dare, la vita è imprevedibile”, commenta Buffon prendendo la parola dopo l’introduzione del presidente Al Khelaifi.
Inevitabile una domanda sulla Champions League, il trofeo più ambito che il carrarese ha solo sfiorato più volte: “La Champions League? Non è una mia ossessione, e credo neanche del Psg. Qua ci sono le condizioni per migliorarmi come calciatore e come persona. Credo di poter contribuire al miglioramento della squadra. Quando inizia una stagione non si può racchiudere tutto sulla Champions”. E sulla squalifica: “Squalifica in Champions League? E’ una decisione che rispetto, l’arrabbiatura della gara è passata. Quindi lo accetto e non contraddico nulla”.
Buffon spiega come ha trovato gli stimoli per una nuova avventura nel calcio che conta e quali sono i suoi obbiettivi personali: “Io voglio giocare fin quando sto bene, il giorno in cui non lo farò più smetterò. La cosa a cui tengo è dimostrare di essere ancora un grande portiere. Non potevo dire di no. Matuidi mi ha confermato che qui si sta bene, di lui mi fido. Ora sono venuto a Parigi con l’entusiasmo di un ragazzo, la carta d’identità non tradisce. Uno deve sentire cosa ha dentro. Non vedo il perché il sottoscritto non possa ritagliarsi ancora dei momenti importanti, di passione”.